Daniele Scatizzi pronto a tornare in gabbia. Il fighter trentenne di Cerveteri venerdì sera sarà alla 3Arena di Dublino dove si scontrerà con Andreeas Binder, al peso di 70 kg, all’interno della serata organizzata dalla PFL, promotion che ha recentemente inglobato la Bellator. Un evento che la Pfl pubblicizza come la più grande notte nelle mma europee e per Scatizzi è un’occasione importante. «Il passaggio in Pfl della Bellator - ha spiegato il fighter - era già in vista e ora si è concretizzato. Sin da subito con manager e allenatore abbiamo pensato di spostarci in Pfl visto che l’organizzazione era propensa ad accogliermi, vista anche la presenza di mia sorella». La particolarità, infatti, è che nello stesso evento combatterà anche sua sorella, Valentina, per il titolo di campione dei Flyweight (pesi mosca) contro Dakota Ditcheva. Una serata molto importante per le mma europee e per i fratelli Scatizzi. «Mi piace molto il modo di gestire le cose di Pfl - ha continuato Daniele Scatizzi - perché è molto meritocratico. Viene utilizzato il sistema delle “season” in cui gli atleti accumulano punti per poi sfidarsi in un torneo per il titolo, un sistema molto intrigante». Scatizzi combatterà ancora per la celebre SBG Ireland, la palestra del leggendario coach di Conor McGregor, John Kavanagh ma per preparare questo incontro ha scelto di muoversi diversamente allenandosi a Roma. «È stato un camp differente - ha continuato - perché generalmente vado ad allenarmi in Irlanda, questa volta invece sono rimasto in Italia visto che mi sono trovato bene con Lorenzo Borgomeo, head coach dell’Aurora, che si è reso disponibile sin da subito, pur sapendo che avrei combattuto per la SBG, e poi per non allontanarmi dalla famiglia». Un match “tosto” ma alla portata del fighter di Cerveteri che si è sempre mostrato a suo agio nella gabbia con un arsenale non indifferente e affilato negli anni proprio alla SBG. «Binder è piuttosto conosciuto in Irlanda - ha aggiunto -, visto che ha anche battuto Ian Garry, ma non ci vedo nulla di straordinario. Certo, è uno che non si tira mai indietro e quindi abbiamo lavorato molto sulla resistenza perché so che non mollerà».

©RIPRODUZIONE RISERVATA