CIVITAVECCHIA – Sciopero di 24 ore dei porti italiani e presidio dei lavoratori davanti all’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia. L’appuntamento è per domani, con presidio alle 9.30, organizzato dall’Usb. 

«Dal rinnovo del contratto nazionale dei portuali alla chiacchieratissima ipotesi di riforma dei porti italiani – hanno spiegato dal sindacato – dopo l’incontro nazionale dei delegati portuali al quale hanno partecipato rappresentanti dei porti di Genova, Livorno, Trieste, Napoli e Salerno svolto proprio a Civitavecchia lo scorso 27 febbraio, il Coordinamento Porti di Usb ha proclamato per venerdì 5 aprile una prima giornata di sciopero in tutti gli scali marittimi italiani. Al centro della nostra piattaforma rivendicativa ci sono ovviamente le questioni legate al rinnovo del contratto nazionale rispetto al quale, come già ribadito più volte al Ministero dei Trasporti e alle Associazioni Datoriali, la nostra organizzazione sindacale esige la convocazione immediata al tavolo della trattativa di una sua delegazione così come previsto dal Testo Unico sulla Rappresentanza. Rispetto alle specifiche richieste della piattaforma, USB conferma sia la volontà di sottoscrivere aumenti salariali che rispondano concretamente ai morsi inflazionistici attingendo dagli enormi profitti della componente armatoriale e senza gravare sulle casse di cooperative e soci lavoratori, sia la proposta di riconoscere una volta per tutte il lavoro portuale come lavoro usurante ai fini pensionistici».

Inoltre, proprio sulla scorta di quanto emerso in queste settimane dal confronto con molti lavoratori, Usb esprime la sua preoccupazione per l’incombere di una riforma portuale «che, voci sempre più insistenti – hanno aggiunto - annunciano già come un’ulteriore mazzata alla Legge 84/94. In questo senso la nostra organizzazione sindacale intende esprimere già da ora la propria più ferma contrarietà ad ogni ipotesi di privatizzazione delle Autorità di Sistema Portuale e ad ogni azione che tenti, più o meno velatamente, di mettere in discussione le Compagnie Portuali e gli equilibri sociali e occupazionali dei porti italiani. Per quanto riguarda invece il contesto civitavecchiese riteniamo assolutamente fondamentale porre l’accento anche in questa occasione su vicende che, pur non riguardando specificatamente la vertenza del contratto nazionale dei portuali, coinvolgono da tempo decine di lavoratori e lavoratrice del nostro porto. Il presidio di venerdì mattina sarà quindi un momento di incontro e confronto tra lavoratori per chiedere ancora una volta che venga firmato il rinnovo della convenzione PAS, così come previsto dal decreto dell’AdSP n.330 del 30 dicembre 2023 – hanno concluso – e che venga finalmente sbloccata la trattativa sul premio di risultato in Se.Port».