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CIVITAVECCHIA – Nuova fumata nera per la nomina dei presidenti di nove Autorità portuali. La maggioranza non ha trovato la quadra sui nomi e, nella seduta della commissione Ambiente e Lavori pubblici del Senato, e malgrado all’ordine di giorno, il voto è slittato a data da destinarsi.
Dopo un ciclo di audizioni e, in accordo con il ministero delle Infrastrutture e le Regioni competenti, si sarebbe dovuto procedere alla nomina dei presidenti delle Adsp del Mare Adriatico orientale, Mare Adriatico centro-settentrionale, Mare Adriatico meridionale, Adsp dello Stretto, Mar Tirreno settentrionale, Mare Ligure orientale, Mar Tirreno centro-settentrionale e Mar Tirreno centrale. A quanto si apprende si sono riaffacciate frizioni all’interno della maggioranza. Se Fratelli d’Italia e Lega sembravano aver ricomposto i dissapori avendo avuto il reciproco via libera sui rispettivi candidati a Venezia e Civitavecchia, la scorsa settimana il veto era invece stato posto da Forza Italia sull’Autorità dello Stretto di Messina. La partita al momento sembra rinviata a dopo la pausa estiva, con la ripresa dei lavori parlamentari.
Intanto oggi è stato audito dai componenti dell’VIII Commissione in Senato anche l’ingegner Raffaele Latrofa pronto a fare ingresso a Molo Vespucci, il quale ha ripercorso di fatto quanto già detto in audizione alla Camera la scorsa settimana, puntando sul lato professionale da un lato, e su quello politico amministrativo dall’altro. Un intervento criticato però dalla senatrice di Italia Viva Dafne Musolino che ha parlato di «un’audizione infarcita di buoni propositi ma con scarsa conoscenza dei problemi veri. Dall’ingegner Latrofa ci aspettiamo fatti e non solo parole, nel solco della gestione precedente. Il presidente uscente Pino Musolino ha fatto un buon lavoro, va garantita la continuità .Il prossimo presidente dell’Adsp del Tirreno centrosettentrionale Raffaele Latrofa – ha infatti sottolineato – sembra non avere ben chiaro quali siano le situazioni più importanti che riguardano i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. In particolare, sullo scalo di Civitavecchia, uno dei principali d’Italia, abbiamo ricevuto risposte evasive alle nostre domande puntuali e argomentate. Un nominando presidente, davanti ai senatori, non può trincerarsi dietro il mancato accesso alla documentazione ufficiale». Entrando nel dettaglio, la senatrice ricorda che «a Civitavecchia c’è l’assoluta necessità di tutelare i lavoratori ex articolo 17, portare avanti la sfida della decarbonizzazione e, soprattutto, completare le opere del Pnrr già finanziate e avviate. A Fiumicino c’è un progetto che va chiarito, mentre a Gaeta serve un nuovo Piano regolatore portuale.