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CIVITAVECCHIA – Fumata nera per la vertenza Port Mobility. I lavoratori, infatti, hanno bocciato l’accordo sottoposto dall’azienda che ha quindi confermato la decisione di procedere con i licenziamenti, così come annunciato a settembre, quando si è aperta la procedura.
Gli incontri tra le parti, le riunioni con i sindacati, lo sciopero della scorsa settimana non sono serviti a scongiurare l’epilogo peggiore. Solo 5 hanno votato positivamente il documento firmato dai vertici di Port Mobility.
La società guidata dal presidente Edgardo Azzopardi procederà quindi con il licenziamento di 26 unità lavorative. Dei 153 dipendenti (di cui 113 a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato) 26 rischiano oggi il posto di lavoro: 25 le unità del settore viabilità e parcheggi, di cui 23 con qualifica di operaio e mansioni di addetto imbarco/sbarco e 2 unità con qualifica di operaio e mansioni di capoturno.
Nel corso dell’assemblea «tutti i lavoratori - hanno spiegato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare e Porti, Usb, Fast - sono stati debitamente informati della proposta pervenuta dalla società e consistente nella sottoscrizione di un contratto aziendale di tipo difensivo che, tra l’altro, prevedeva l’utilizzo di istituti di flessibilità contemplati come da Ccnl dei Porti, della Cig (cassa integrazione) a fronte dell’istituzione di un meccanismo premiante. Il mandato dei lavoratori alla sottoscrizione dell’eventuale accordo avrebbe consentito il ritiro immediato della procedura di licenziamento per tutti i 26 lavoratori coinvolti. I lavoratori chiamati ad esprimersi, attraverso l’espressione di voto, a grande maggioranza e nello specifico con 48 voti contrari e 5 favorevoli, hanno rigettato qualsiasi tipo di intesa negando il mandato a procedere in tal senso alle organizzazioni sindacali, le quali ripetutamente e chiaramente hanno in tutti i modi spiegato che in assenza di una intesa alternativa - hanno concluso - la procedura si sarebbe conclusa con esito negativo».
Giovedì in Regione le organizzazioni sindacali saranno costrette a comunicare il mancato accordo e subito dopo nella stessa giornata inizieranno vagliare con l’azienda la griglia del personale oggetto dei licenziamenti.
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