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CIVITAVECCHIA – “Il lavoro portuale nell’era digitale: automazione, intelligenza artificiale e sicurezza”, una tematica che sarà sempre più presente nei dibattiti pubblici e politici e che è stata affrontata alla sala convegni della Compagnia portuale di Civitavecchia, in occasione dei 128 anni dei camalli. «Una sfida da cogliere con coraggio e visione - ha commentato il sindaco Piendibene, partecipando all’iniziativa - un’occasione preziosa per riflettere su come automazione, intelligenza artificiale e sicurezza stiano trasformando il mondo del lavoro anche nel cuore del nostro porto. Il digitale non va temuto: è uno strumento che, se ben gestito, può rendere il lavoro più efficiente, più sicuro, più sostenibile. Il lavoro portuale non è sostituibile, ma può e deve evolversi con le tecnologie, restando al centro della logistica e del sistema Paese».
Come sottolineato dal presidente della Cpc Patrizio Scilipoti, «il nostro obiettivo resta quello di mantenere l’uomo al centro di questo processo di innovazione tecnologica, per questo ci teniamo molto alla formazione del personale impegnato nei vari settori: dal carico e scarico di merci e bagagli, alla movimentazione delle auto. Formazione significa infatti competitività, ma soprattutto sicurezza per i nostri ragazzi». Tanti i relatori che hanno preso parte all’iniziativa, dando vita ad un dibattito interessante.
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