CIVITAVECCHIA – Massiccia partecipazione al primo importante sciopero dei dipendenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale. Da ieri, infatti, sono scattate le cinque giornate di astensione dal lavoro confermata venerdì scorso da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Mare, a seguito della fumata nera dell’incontro con il presidente dell’Authority Pino Musolino. Ieri mattina in tanti al presidio fuori l’ente, con una nutrita presenza anche di rappresentanti politici del territorio. “I contratti e i lavoratori si rispettano” recita lo striscione esposto davanti alla sede dell’Adsp. È grande la soddisfazione dei sindacati, per  la pressoché totale adesione dei dipendenti dell’Adsp all'iniziativa di lotta messa in campo - hanno spiegato - a tutela della contrattazione di secondo livello e dell’integrità del livello retributivo. Solidarietà è stata espressa da parte di tutte le altre Autorità di Sistema Portuali d'Italia. I lavoratori hanno ricevuto la solidarietà da parte delle forze politiche locali con la presenza al presidio anche del sindaco Tedesco e vicesindaco Magliani. In assenza di riscontri alle istanze formulate continueremo con lo sciopero previsto fino a venerdì».

E l’eco della vertenza è arrivato più a sud, con le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti della Campania che hanno per venerdì un’assemblea ed un’ora di sciopero per i dipendenti dell’Adsp del Mar Tirreno centrale. «Ribadiamo con forza solidarietà e sostegno alle colleghe e ai colleghi dell’Adsp di Civitavecchia - spiegano - la modifica unilaterale della contrattazione di secondo livello rappresenta una distorsione e palese lesione dei diritti quesiti, un’arbitraria modifica della Legge 84/94 da parte di chi è chiamato ad attuarla. La battaglia coraggiosa dei lavoratori di Civitavecchia è la battaglia di tutti noi, a difesa della legge 84/94, dell’autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria delle Adsp, del Ccnl porti e dell’intero sistema portuale. È inaccettabile che si possa continuamente, ed in palese violazione di leggi e contratti, mettere le mani nelle tasche dei lavoratori, calpestandone la dignità. Ed è per questo che unendoci alla lotta dei colleghi di Civitavecchia diciamo basta».

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