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TARQUINIA - L'Università Agraria di Tarquinia è finalmente regolare verso Inps ed Inail.
Lo afferma il presidente Alberto Tosoni che sottolinea il ritorno, finalmente, ad una situazione di regolarità. «Una situazione - dice Tosoni - che dovrebbe essere la normalità, ma che per tanto, troppo tempo, non lo è stata, e la situazione in cui versa l'Ente ne è crudo testimone. Ma oggi, con l'arrivo del Durc, Documento unico di regolarità contributiva, l'ente di via Garibaldi è finalmente in grado di certificare la regolarità contributiva dell'azienda verso Inps e Inail.
Certo, le difficoltà economiche a cui far fronte sono ancora enormi, ma poter finalmente essere in grado di attestare, con un certificato ufficiale, di essere in regola con i pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, ma anche con gli oneri inerenti alle assicurazioni necessarie per lavorare seguendo le norme in vigore, è già un traguardo importante. Un altro significativo passo verso la normalità».
Restano tuttavia le polemiche all’interno dell’ente di via Garibaldi tra maggioranza e opposizione, con il consigliere Maurizio Leoncelli che replica al vicepresidente Sacripanti: «Il vicepresidente fa il presidente e il presidente fa il vice: confusione di ruoli all’Agraria - afferma Leoncelli - In sintesi: abbiamo fatto una proposta e la risposta è stata una reazione scomposta di Sacripanti. Ignorando il tono, ci stupisce il contenuto, perché da altissimo statista quale non crediamo sia, si vanta delle riforme apportate allo Statuto nella scorsa consiliatura, così ben fatte che i primi a non applicare lo Statuto sono i membri della sua stessa maggioranza. Ritardi gravi nella convocazione del consiglio, ritardo grave nella presentazione dei bilanci, mancato rispetto delle procedure ivi previste: sono fatti oggettivi, denunciati e non si cancellano con la polemica scomposta di Sacripanti che le risposte le deve anche se non vuole darle. La verità è che quelle apportate nella scorsa consiliatura sono modifiche insufficienti o riferite al sistema elettorale. Rimane la confusione: ente privatistico, gestito con Statuto che richiama la natura pubblicistica, non rispettato perché siamo un ente privato, situazione che mette in dubbio la legittimità degli atti deliberati. Questo non è solo inaccettabile, ma è grave. E il duo presidente & vice finanche nella inversione dei ruoli non ha risposto alla nostra proposta: l’ha messa in caciara. E allora rinnoviamo le domande sperando in risposte e non nel solito abbaiare alla luna. Siete d’accordo nel gestire la contabilità dell’ente come fosse contabilità pubblica con tutti i necessari pareri, controlli e scadenze? Siete d’accordo nell’assumere personale o assegnare terreni o attribuire incarichi e lavori mediante procedure ad evidenza pubblica? Siete d’accordo a rendere pubblico e trasparente ogni atto di gestione dell’Università Agraria? Anche perché l’adeguamento dello Statuto era ed è obbligo di legge, come obbligatorio è il suo rispetto. Prescindendo dall’appartenenza politica, crediamo che la riforma dello Statuto sia una priorità».
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