CIVITAVECCHIA – È preoccupato il segretario del circolo locale del Pd, Enrico Luciani, sul futuro del territorio, legato al phase out dal carbone. «Sono trascorsi sei mesi dal nostro intervento in Consiglio Comunale dello scorso febbraio, in cui avevamo già espresso tutte le nostre preoccupazioni in merito al futuro del sito Enel di Torrevaldaliga Nord. Oggi, con rammarico, constatiamo che nulla è cambiato – ha denunciato – nessun aggiornamento, nessun passo avanti, nessuna chiarezza. Siamo esattamente al punto di partenza. Il governo continua ad essere assente, mentre la Regione Lazio preferisce tagliare nastri per operazioni di facciata, lasciando lavoratrici e lavoratori in una condizione di profonda incertezza. La precarietà è ormai una costante e, se le cose non cambieranno in tempi brevi, e temiamo che non cambieranno, il rischio concreto è che molti di loro saranno costretti al licenziamento».

La voce che circola in queste settimane, e che vorrebbe il Governo orientato a mantenere la centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord a "riserva fredda" fino al 2027, tramite un cosiddetto protocollo tecnico, non fa stare sereni. «Una riserva fredda, a differenza di quella “calda”, significa un impianto sostanzialmente inattivo, non operativo ma mantenuto in condizioni di riattivabilità entro mesi, non settimane – ha spiegato il segretario Luciani – questo tipo di scelta esclude l’utilizzo immediato del sito per nuovi progetti, lasciando invece spazio a iniziative collaterali e scollegate, spesso dislocate fuori dall’area stessa. Un paradosso, perché se davvero si volesse superare il carbone, l’area industriale potrebbe e dovrebbe essere direttamente coinvolta nella riconversione. Inoltre, delle 28 manifestazioni di interesse annunciate dal MIMIT per il futuro dell’area, ad oggi non si conosce alcun esito. Si parla di un incontro presso il Ministero, ma senza alcuna informazione ufficiale o trasparenza. Come se il Partito Democratico, e più in generale la città, non dovessero sapere nulla. Ancora una volta, Civitavecchia viene trattata come l’ultima ruota del carro. Tutto questo accade in un silenzio assordante. Una cappa sembra gravare su questa città, impedendo ogni possibilità di visione e futuro. Il Partito Democratico di Civitavecchia – ha concluso - continuerà a denunciare tutto ciò e a battersi per un piano di riconversione serio, partecipato, che rimetta al centro i diritti dei lavoratori e il ruolo strategico della nostra città».