LADISPOLI - «La nuova struttura non ha nulla a che fare con la necessità di riavere un Punto di intervento chiuso dalla Asl dal 31 dicembre scorso». Da un lato c’è il sindaco Alessandro Grando che all’inaugurazione del cantiere per la realizzazione dell’ospedale di comunità ha lanciato una “frecciatina” all’opposizione che in questi mesi a più riprese ha puntato i riflettori sul depotenziamento del punto territoriale di cure primarie in ambulatorio; dall’altro c’è il Pd che plaudendo all’avvio dei lavori che regaleranno alla città un servizio sicuramente utile torna a ribadire come la costruzione dell’ospedale e della casa di comunità sono altro rispetto ai servizi erogati al Ptcp. «In particolare - evidenziano i dem - l’ospedale di comunità (per 20 posti) non ha nulla a che fare con l'ospedale generale dove ci si ricovera per i problemi acuti o per gli interventi». I dem ricordano anche come la struttura sia stata finanziata «nel 2021 dall'allora giunta Zingaretti con i fondi Pnrr», e servirà «per le persone dimesse dall'ospedale e che necessitano di assistenza soprattutto infermieristica». Allo stesso tempo, però, dal 31 dicembre scorso, «nel distretto Ladispoli - Cerveteri non esiste più un servizio di Primo intervento: i casi urgenti ormai vengono accompagnati dai familiari nei pronto soccorso ospedalieri oppure viene chiamato sempre più spesso il 118, che ormai non riesce più a dare risposte in tempo a tutte le chiamate. Questo ad oggi è il problema sanitario più importante del nostro territorio - evidenziano ancora dal Partito democratico - Grando farebbe bene a guidare un movimento di protesta e di rivendicazione verso il presidente della Regione Lazio Rocca, che dal suo insediamento non ha stanziato nulla per Ladispoli. Altro che promesse elettorali per l'ospedale generale. Ma Grando non sembra avere il coraggio politico di andare contro il suo partito per difendere gli interessi della comunità».

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