PHOTO
BOMARZO – Con una determina del 14 luglio scorso, l’area tecnica del Comune ha rinnovato per la quarta volta consecutiva, e fino al prossimo 3 settembre, la concessione dell’impianto sportivo all’A.S. Ardita Pattinaggio Rieti. La prima concessione della palestra allo stesso ente risale al 15 settembre 2022, da allora è passato quasi un anno.
«Un dato piuttosto rilevante - spiegano Giovanni Lamoratta, Laura Giovanna Pandimiglio e Mario Gregorio, consiglieri di minoranza del gruppo Cambiamo Bomarzo-Mugnano - perché costituisce uno dei punti critici denunciati dai consiglieri di minoranza del comune di Bomarzo. Come infatti sottolineano nella Pec di richiesta di annullamento della determina, la palestra “può essere concessa, tra l’altro a carattere continuativo a tempo determinato per un arco temporale non superiore a sei mesi”, ed è evidente che nel caso in questione non ci siamo con i tempi». «L’aspetto decisamente problematico - aggiungono - riguarda però il dettaglio economico della concessione. Secondo l’Atto del Presidente ANAC dell’8 marzo 2022, nelle procedure di affidamento a gestori privati di un bene comune “è necessario dichiarare se l’affidamento abbia o meno rilevanza economica, ossia se la sua gestione sia remunerativa e quindi in grado di produrre reddito”. Le quattro determine finora emanate non hanno mai dato indicazioni in merito, in altre parole non sono mai stati forniti dati sul guadagno derivante dalle attività svolte nel perimetro dell’impianto. Eppure sappiamo che i corsi ci sono, che i bambini iscritti pagano una quota mensile, e che il gestore chiede un compenso per l’uso del campo di calcetto, per il quale non viene corrisposta alcuna ricevuta. Sappiamo anche che, in qualità di concessionario, l’A.S. Ardita Pattinaggio Rieti è tenuta sì a pagare le utenze, ma con un canone di affitto invariato da settembre 2022 di dieci euro al mese. In più, dalla concessione risulta essere esclusa la disponibilità dei bagni, ulteriore elemento di non conformità dovuta alla mancanza di servizi igienici funzionanti e a norma». «È necessario a questo punto porsi con onestà e mente aperta di fronte al problema, per valutarlo in modo oggettivo. La decisione del comune di Bomarzo indica una gestione irragionevole del bene. Infatti, mentre il bilancio comunale ci rimette denaro non chiedendo ai gestori un affitto congruo – denaro che andrebbe a favore dei cittadini –, l’ente concessionario privato che ora gestisce l’impianto resta di fatto l’unico beneficiario di un risorsa che appartiene alla comunità. Cos’è questo se non lucrare su un bene pubblico?», concludono i consiglieri di minoranza.