GALLESE - Continua la consultazione de La Provincia dei sindaci della Tuscia per la rubrica “La voce dei sindaci”. Questa volta è il turno del primo cittadino di Gallese Danilo Piersanti.

Sindaco Piersanti quali sono le opere che avete realizzato e state progettando con il Piano nazionale di ripresa e resilienza a Gallese?

«Per il Piano nazionale di ripresa e resilienza a Gallese abbiamo preso vari finanziamenti. Tra i più importanti c’è quello per il nuovo asilo nido, con importo intorno ai 600mila euro, quindi un altro per il nostro museo comunale Marco Scacchi in cui c’è la prospettiva di mettere delle tecnologie avanzate per rendere fruibili i locali a ciechi, sordomuti ed a persone con altre patologie. Quindi abbiamo finanziato con i soldi del Pnrr una piazza che aveva urgente bisogno di manutenzione e messa in sicurezza. Sotto il Pnrr é passato anche un finanziamento per un’altra messa in sicurezza, quella di un costone tufaceo del paese. Insieme a ciò sono stati presi fondi Pnrr per l’illuminazione pubblica e servizi ad alta tecnologia per fare interfacciare i cittadini con il Comune e fargli fare in autonomia pagamenti, certificati e richiesta varie. In tutto oltre 2 milioni di euro di finanziamenti per Gallese e, a breve, ci saranno anche gli interventi su energie rinnovabile e transizione ed anche lì siamo a buon punto perché siamo tra i primi in Italia ad avere costituito le comunità energetiche in cui possono partecipare tutti i cittadini ed avere e dare energia elettrica a costi calmierati».

Il turismo è un altro settore in cui Gallese ha intrapreso diverse iniziative. Può sintetizzarci quali.

«Stiamo lavorando fin da prima della pandemia per lo sviluppo turistico. Siamo tra i pochi Comuni della Tuscia ad avere incaricato esperti per linee di investimenti per sviluppare il turismo a Gallese. Durante l’anno facciamo una serie di iniziative per attirare flussi di presenze dai comprensori e, soprattutto, da Roma, con cui siamo collegati benissimo. Poche settimane fa c’è stato l’evento sull’olio ed il vino in collaborazione con la Proloco. Facciamo una cena d’inizio estate nel centro storico ed altre iniziative di stampo culturale. Tra queste 4 festival musicali tra cui 2 internazionali grazie ai gemellaggi che abbiamo con la Lituania ed altri Stati, in tutto 14, grazie anche al nostro cantante Marco Scacchi. Ciò ci ha permesso di pubblicizzare il nome di Gallese in Europa. Anche quest’anno, a settembre, abbiamo avuto la banda della Marina con tanto pubblico. La nostra banda cittadina, inoltre, nel 2016 ha compiuto 200 anni e ciò ha dato il via ad eventi culturali presso il museo e la cattedrale, su concessione della Diocesi, per fare dei concerti. Al museo Scacchi facciamo anche presentazioni di libri, tesi di laurea, rassegne artistiche locali e di artisti interregionali che conoscono la qualità del nostro sito. Chi viene da noi può visitare il castello antico, di grande bellezza, e le chiese che sono state ristrutturate ultimamente. Infine il nostro borgo che è così com’era anticamente sta attirando l’attenzione perché intatto».

Gallese è conosciuto per il suo ambiente suggestivo: ce lo racconti.

«Gallese, per la sua natura incontaminata, è meta spesso di passeggiate con amici e con gruppi che conosco anche a Roma. Il territorio è pieno di siti storico-artistici: ad esempio la chiesa rurale di San Famiano a Lungo in cui c’è stato il miracolo del patrono. Abbiamo dei sentieri che sono stati contrassegnati dal Club alpino italiano, quindi le famose cascate di Frati che sono meta di pellegrinaggio naturalistico da tutta la regione. Ricordo anche i terreni ed i casali del Duca che ancora non sono stati intaccati dalla monocoltura che è molto diffuso nel territorio locale. Molti vengono per la campagna ed i casolari rimasti com’erano negli anni Cinquanta e per corsi d’acqua puliti ed un po’ impervi in cui sta tornando la moda di farci il bagno. Per ultimo ricordo le tante aziende agricole biologiche di Gallese: con altri 13 paesi abbiamo fondato un Biodistretto agricolo che vuole puntare sul biologico e non sulla monocoltura del nocciolo».

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