LADISPOLI - L’Ospedale di Comunità in fase di realizzazione nell’area dell’ex Pit, sulla statale Aurelia, torna al centro dell’attenzione politica. Questa volta a sollevare domande è la consigliera regionale del Partito democratico Michela Califano.
Tutto parte, soprattutto, dopo le informazioni annunciate in primis dal sindaco Alessandro Grando in consiglio comunale, e poi rilanciate anche dagli esponenti locali dem, relativamente alla chiusura dei container dove - a causa dei lavori nella struttura - sono stati collocati i servizi ambulatoriali; e il loro trasferimento a Cerveteri. Notizia successivamente smentita dalla Asl Roma 4 che ha comunicato il trasloco degli stessi all’interno della Casa della Salute, del Pua a Cerveteri e dello sportello antiviolenza al consultorio ladispolano.
«Quali lavori risultino effettivamente eseguiti per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità di Ladispoli, nonché il costo complessivo sostenuto per il contratto relativo al posizionamento, all’utilizzo, alla dismissione del container temporaneo, rivelatosi non necessario poiché i servizi sono stati riallocati nella struttura preesistente non ancora ampliata», scrive la consigliera regionale dem. che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente al presidente Francesco Rocca. Sull’argomento, evidenzia Califano, sarebbe già la seconda. «La Casa della Salute e il Posto di Primo Intervento di Ladispoli – Cerveteri sono infatti interessati da lavori di ampliamento per la realizzazione dell’Ospedale di Comunità, opera che ricordo è stata finanziata con 2.4 milioni di euro attraverso la Deliberazione Giunta Regionale n. 1263 il 29 dicembre 2022, giunta centrosinistra - spiega Califano - L’avvio del cantiere ha comportato la necessità di spostare alcuni servizi. Da qui il ‘caos’. Prima il ridimensionamento del Pit e l’annuncio dello spostamento dei servizi in un altro Comune. Poi la comparsa di un container dove sarebbero stati in parte allocati alcuni di quei servizi. E ancora l’annuncio dello spostamento a Cerveteri e il nulla di fatto. Non solo. Oggi c’è un cantiere, ci sono gli annunci del via ai lavori ma non si vede nulla. Abbiamo lasciato in eredità un progetto straordinario, con tanto di soldi stanziati. Che fine ha fatto? A oggi non esiste un cronoprogramma dettagliato per la realizzazione dell’ospedale di comunità né informazioni certe sul personale necessario al funzionamento della struttura. Da qui la necessità di presentare una seconda interrogazione», ha concluso.

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