LADISPOLI - Se fino a ieri la notte di Capodanno in compagnia di Killa e Pequeno aveva scatenato critiche e polemiche per il contenuto delle canzoni dei due rapper che saliranno sul palco di piazza Falcone, ora l’evento alza i toni della protesta anche per i costi sostenuti per la sua realizzazione: 345mila euro. «Una spesa - tuona il movimento Ladispoli Attiva - che in un periodo come quello che stiamo vivendo, appare come un insulto ai contribuenti locali. Uno spreco di denaro pubblico che potrebbe essere utilizzato in maniera più responsabile e mirato a sostenere settori in difficoltà o ad implementare servizi essenziali per la comunità». E tra le cifre contenute all’interno del documento pubblicato sull’albo pretorio, salta all’occhio, come evidenziato sempre da Ladispoli Attiva, il cache dei due artisti. Una «cifra spropositata» pari a «200mila euro». «Abbiamo contattato professionisti del settore che ci confermano che la voce di spesa è totalmente fuori mercato, visto anche che per quanto riguarda Guè Pequeno si tratterà di un’esibizione senza esclusiva, dovendosi esibire anche in un’altra location nella Capitale in quella stessa serata. Tutto questo solleva interrogativi sulla sostenibilità dell’investimento pubblico». Dal movimento politico di opposizione tengono a sottolineare inoltre che, sebbene favorevoli «a questo genere di spettacoli», «occorrerebbe bilanciare tali iniziative considerando la realtà economica del territorio. In un periodo in cui molte famiglie lottano per far fronte alle difficoltà economiche, è fondamentale che le risorse pubbliche vengano impiegate con oculatezza e responsabilità. Il Capodanno di Ladispoli - concludono - potrebbe essere un’occasione per riflettere sulle priorità della comunità e sull’efficacia degli investimenti pubblici, evitando sprechi che rischiano di alimentare l’insoddisfazione e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni».

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