LADISPOLI - A Torre Flavia e su tutta la costa ladispolana sono ormai «urgentissime» quelle opere per contrastare il fenomeno dell'erosione che sta mettendo in crisi i gestori degli stabilimenti balneari ma anche un ecosistema delicato come quello della Palude. «L'acqua salata del mare che entra in Palude rischia di compromettere la flora e la fauna lì presente. E questo lo denunciano anche i responsabili del Monumento naturale», spiega il consigliere civico Fabio Paparella. Da qui "l'appello" al sindaco di far presto nell'uso di quei 6 milioni di euro di finanziamento per la realizzazione delle barriere anti erosione, ai quali però vanno aggiunti «a causa del rincaro dei materiali altri 3 milioni». «Penso che possano fare uno sforzo per trovarli», dice Paparella. «Servono a salvare tutta la costa di Ladispoli dalla scomparsa. Non avere più la spiaggia che ha reso la città famosa in Italia sarebbe una catastrofe. Trovare quei fondi - incalza - è fondamentale». E a proposito di salvaguardia di un ecosistema delicato, il consigliere di Ladispoli Attiva torna anche sulle emissioni sonore denunciate durante l'ultimo consiglio comunale dal collega Roberto Garau. «Ha fatto benissimo a ricordare che c'è una prescrizione della Regione, rilasciata anche in fase di Vas, dove si dice che fino al 15 luglio non si può fare musica nella zona limitrofa a Torre Flavia». Il tutto per salvaguardare la nidificazione dei fratini, specie protetta e che proprio all'interno dell'Oasi naturale ha trovato ormai casa da molti anni.

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