BOLSENA – Nella cornice del cimitero di guerra, la cittadinanza di Bolsena si è unita alle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della liberazione della città, con la presenza di ospiti illustri e figure di spicco del panorama politico. Alla cerimonia ha partecipato, con un messaggio inviato al sindaco Andrea Di Sorte, Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri. Tajani ha ricordato l’orrore vissuto dalla Tuscia durante l’occupazione nazista a partire dal luglio del 1943, sottolineando la brutalità dei crimini perpetrati, come l’eccidio di Blera e l’efferata uccisione di civili nel circondario di Bolsena durante il ritiro delle truppe tedesche. L’intervento del ministro ha posto l’accento sull’eroica resistenza della popolazione locale, un contributo decisivo per il ritorno alla libertà e alla democrazia. Non sono mancati i momenti di omaggio ai soldati britannici e dei Paesi del Commonwealth, i cui quasi 600 caduti riposano nel cimitero di guerra, rivolto verso le calme acque del lago di Bolsena. «Da quelle sofferenze – ha dichiarato Tajani – sono sorte le due stelle polari che orientano la nostra politica estera: la forte alleanza con gli Stati Uniti e la partecipazione al processo di integrazione europea». Un processo, questo, che l’Italia continua a sostenere con vigore, come dimostrato dalle recenti missioni diplomatiche del ministro in Macedonia del Nord e Montenegro per promuovere l’allargamento dell’Unione Europea. Nelle parole di Tajani si è manifestato anche l’orgoglio per la capacità di Bolsena e dell’intera Tuscia di risorgere dalle rovine della guerra, coniugando le tradizionali attività agricole con una crescente spinta verso l’innovazione. Il ministro ha lodato le eccellenze agroalimentari e le imprese locali che, oggi, sono riconosciute in tutta Italia. Il turismo, alimentato dalla bellezza naturale del lago di Bolsena, dal patrimonio archeologico etrusco e romano e dai suggestivi borghi, è un’altra delle risorse chiave del territorio. Tajani ha evidenziato anche il ruolo dell’Università locale, custode di una tradizione culturale che affonda le sue radici nel XIII secolo e oggi parte del panorama accademico nazionale, con una crescente affluenza di studenti stranieri. La commemorazione, ha concluso il ministro, è un richiamo alla follia della guerra e all’impegno costante per la pace, ma è anche un tributo alla straordinaria forza di una terra che ha saputo rialzarsi e guardare al futuro, rappresentando una risorsa fondamentale per l’economia nazionale.