Un nucleo di 16 Carabinieri pronti a contrastare gli illeciti che ruotano intorno al mondo dell’ippica negli ippodromi e nelle scuderie, dalle scommesse clandestine alle gare truccate, dal doping all’impiego illecito di denaro pubblico e ad altri reati.

È la nuova Unità Ippica del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari che è stata presentata oggi al Masaf.

«Oggi viene ripresa e rinforzata quella che, per oltre 40 anni, è stata una specifica competenza dell’Arma. Restituiamo al mondo dell’ippica un nucleo a sua tutela, in soli 16 mesi» ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco
Lollobrigida, intervenendo nel corso della conferenza stampa alla alla quale hanno partecipato il sottosegretario Patrizio La Pietra, il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, il Generale di Brigata Daniel Melis del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e il direttore generale per l’Ippica del ministero Remo Chiodi.

«Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, legato a questo dicastero, aveva come compito prioritario, dal 1982, di occuparsi di ippica e tornerà ad essere così. La trasparenza e la legalità costituiscono il naturale presupposto per attuare un radicale processo di riforma e per garantire una maggiore incisività dell’azione ministeriale», ha evidenziato il ministro.

Alla base dell’iniziativa, l’obiettivo di rilanciare il settore, considerato strategico per l’economia nazionale, assicurare il mantenimento dell’allevamento dei cavalli e renderlo economicamente produttivo, consentire una gestione funzionale degli ippodromi. Il nuovo nucleo del Cufa, dedicato all’ippica, è composto da 16 Carabinieri: 8 dal reparto operativo centrale di Roma e 8 dai reparti interregionali (2 da Torino, 2 da Parma, 2 da Salerno e 2 da Messina). Le loro attività, in sinergia con le unità territoriali, riguarderanno tutti gli ippodromi d’Italia e cureranno la tutela di tutto ciò che orbita intorno all’Ippica.

«L’Arma, nella sua funzione, è un perno per la tutela agroalimentare. L’immagine dei Carabinieri è legata a quella dello Stato. I temi della legalità e della sicurezza sono importanti per ogni attività e impresa. Dove non ci sono queste non è possibile lavorare. Io concepisco lo Stato come un quadro di riferimento normativo che deve dare a chiunque la possibilità di sviluppare la propria attività», ha detto Lollobrigida.

Il ministro ha quindi rimarcato che bisogna modificare la legge anti doping «chi fa doping non può stare nell’ippodromo, deve stare definitivamente fuori dagli ippodromi e occorre aprire un tavolo di confronto la revisione della legge». Anche la macchina organizzativa di questa Unità , operativa da qualche mese, ha previsto la costituzione di una consulta ippica e di un nuovo direttore e il nucleo dei carabinieri rappresenta un «ulteriore tassello che mettiamo in campo per l’ippica» ha detto il sottosegretario La Pietra spiegando che si tratta di «un settore che fondamentalmente recepisce anche molto risorse pubbliche e anche una serie di risorse collaterali e dunque abbiamo ritenuto che la trasparenza e la correttezza del rispetto delle regole siano il primo pilastro».