CORCHIANO - E’ la stessa amministrazione comunale a comunicare che, il 20 luglio scorso,«il Consiglio di Stato ha respinto, ancora una volta, il ricorso per la revocazione della prima sentenza, in quanto i motivi della richiesta sono risultati essere “insussistenti” e “inammissibili”.»

«Il Consiglio di Stato ribadisce con forza che “i risultati della verificazione (tanto sbandierati quanto non veri, perché mai richiesti e scaturiti in una modalità illegittima e soggettiva, che ha portato di fatto ad annullare voti validi ad un candidato e a validare voti nulli all’altro) “devono ritenersi non validi e non utilizzabili”, in quanto scaturiti da un riscrutinio “mai richiesto dal CdS ed esulante dalla domanda di parte”. A quasi due anni dalle elezioni comunali dell’ottobre 2021, il Consiglio di Stato mette finalmente la parola fine ad una vicenda diventata ormai surreale e insostenibile, che ha visto l’attuale maggioranza prevalere per ben 5 volte in un’unica tornata elettorale (record difficile da abbattere): al primo turno (3-4 Ott 2021) con due voti di vantaggio come stabilito dalla prima sentenza del CdS; al ballottaggio (17-18 Ott 2021); al Tar (31 Gen 2022); al Consiglio di Stato contro l’appello (12 Dic 2022); al Consiglio di Stato contro la revocazione (20 Lug 2023).

«Ma purtroppo - spiegano dal Comune - in questa drammatica vicenda non ci sono vincitori, tutti abbiamo perso e soprattutto ha perso Corchiano, sempre più lacerato dalle divisioni interne, danneggiato fortemente nella sua immagine e ingessato nell’attività amministrativa, costretta ad impegnare tempo e risorse economiche per spese processuali che invece potevano essere dedicate nei servizi ai cittadini.

E adesso le conclusioni le dovranno tirare non più i giudici ma i cittadini, nel capire chi è la vera vittima di tutta questa brutta storia che ha visto: da una parte, chi non ha saputo accettare l’esito delle elezioni, mettendo l’orgoglio e l’ego personale (anche se ben vestito da uno pseudo “diritto alla giustizia” che con il tempo si è poi trasformato in accanimento) davanti al bene comune di Corchiano e dei suoi cittadini, lavorando incessantemente dietro una tastiera per costruire la sua tesi e farla passare come vera; dall’altra c’è chi ha lavorato giorno dopo giorno a testa bassa, con il caldo e con il freddo, per migliorare e ridare lustro al nostro paese Corchiano, senza mai dire una parola su una vicenda assurda che, volenti o nolenti, minava costantemente la sua legittimità sia istituzionale che personale. Ai posteri l’ardua sentenza», concludono dal Comune.