SUTRI - « L’attuale sindaco di Sutri Matteo Amori e il suo vice Alessio Vettori hanno condotto negli ultimi anni una battaglia per l’acqua pubblica, insieme ai consiglieri dell’allora opposizione, che si è rivelata pura propaganda. Infatti il Comune di Sutri, pur presente all’assemblea dell’Ato dello scorso 14 novembre, in cui ci si doveva esprimere sull’ingresso degli privati nel capitale sociale del gestore del servizio idrico Talete SpA, ha disertato la votazione, sfuggendo all’assunzione di responsabilità ad agli impegni presi con i cittadini». L’attacco all’amministrazione porta la firma dei consiglieri della lista Sutriamo Martina Salza, Barbara Pancino, Eduardo Gugliotta e Felice Casini. «La difesa dell’acqua pubblica - spiegano - fu addirittura uno dei pochi argomenti che vide unite la maggioranza di Sgarbi e l’opposizione di Amori e Vettori, infatti, nel gennaio del 2020 fu approvata all’unanimità una delibera dove si impegnava il sindaco e la giunta di Sutri “a votare contrariamente in sede di assemblea dei soci dell’Ato a qualsiasi possibilità di un’entrata di un soggetto privato nella società Talete e ad attivarsi con ogni mezzo affinché la società Talete venisse trasformata da società di diritto privato a società di diritto pubblico”. Nella delibera, inoltre, si impegnava il Comune “ad attivarsi con gli altri sindaci della provincia, presso la Regione Lazio, affinché intervenisse con contributi dalla fiscalità generale per sostenere il nostro Ato”. In occasione, poi, della diffida al trasferimento degli impianti idrici a Talete, da parte degli oppositori di allora oggi in maggioranza è stata tutta un’indignazione e una richiesta di convocazione di consigli comunali aperti ai cittadini per dare forza al contrasto al trasferimento degli impianti. Oggi, finalmente al governo di Sutri, con una giravolta degna del miglior Fregoli, la barricadera coppia della lotta dura senza paura a difesa dell’acqua pubblica perde l’occasione di mantenersi coerente alle proprie roboanti dichiarazioni e il sindaco si nasconde, fuori della sala dell’assemblea, per non partecipare al voto che consegna ai privati il 40% del capitale del gestore pubblico del servizio idrico dell’Ato. Ma come? - si interrogano i consiglieri - Anni di battaglie cancellati senza una comunicazione né preventiva né successiva ai cittadini per giustificare l’inversione a U e il cambio di rotta? Nessun intervento per attivare la famosa filiera sbandierata in campagna elettorale con Regione e Governo per ottenere i fondi per sostenere l’Ato?. Forse i nostri eroi speravano che nessuno ci avrebbe fatto caso, ma purtroppo, anche complice la disastrata gestione dell’acqua nel Comune di Sutri, mai come quest’anno continuamente funestata da carenza e ordinanze di non potabilità, l’argomento è particolarmente sensibile». «Non è la prima volta - concludono - che l’attuale amministrazione comunale rinnega le battaglie condotte all’opposizione e temiamo non sarà l’ultima, speriamo però che almeno la disinvolta rinuncia alla coerenza porti a risultati positivi per la cittadinanza. Il danno e la beffa è troppo».

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