La legge elettorale dà trenta giorni di tempo al governo per individuare i collegi uninominali. La prima stesura è stata affidata a una commissione di studio formata da tecnici superpartes e presieduta dal Presidente dell'Istat Giorgio Alleva. La bozza elaborata a tempo di record (quattro settimane contro i sei mesi occorsi per disegnare i collegi del 1993) ha subito destato perplessità tra i parlamentari del Partito Democratico, lo stesso Renzi si è lamentato per i confini dei collegi toscani, che hanno annunciato che avrebbero presentato diverse osservazioni nelle commissioni di Camera e Senato. Dal conto loro le opposizioni (in particolare Cinque Stelle e sinistra) hanno levato gli scudi accusando il Pd di voler alterare l'esito elettorale attraverso la tecnica del gerrymanding.



Dato che nel sistema maggioritario per vincere in un collegio è sufficiente superare di un voto la metà dei consensi, il gerrymandering suggerisce di ridistribuire i voti eccedenti nei collegi vicini (per es., se un partito vince in un collegio con il 60% dei voti, ma perde in tre limitrofi con il 49%, ridistribuendo porzioni di territorio, potrebbe vincere tutti i collegi con il 51%).



La pratica è stata messa in atto per la prima volta nel 1812 da E. Gerry, al tempo governatore dello stato del Massachusetts. Gerry cercò di modificare i confini dei distretti elettorali dello stato per favorire la sua rielezione. In particolare i confini  vennero ridefiniti e modificati a tal punto da assumere una forma particolarmente irregolare e assimilabile a quella di una salamandra. Unendo il cognome del governatore (Gerry) e la parola salamander venne creato il verbo, gerrymandering. 



Per cercare di dirimere la matassa è stato audito in Commissione Affari Costituzionali della Camera il Presidente Istat Alleva, il quale, ha voluto sottolineare come la definizione dei nuovi collegi sia stata fatta in tempi strettissimi ma la strumentazione contemporanea ha consentito di rispettare la scadenza imposta dalla legge conducendo comunque una discussione di qualità molto elevata utilizzando criteri come la coerenza del bacino territoriale, la geografia amministrativa, l’omogeneità economico-sociale, le caratteristiche storico-culturali e la contiguità territoriale, oltre le prescrizioni previste dalla Legge elettorale.



Le risposte puntuali e precise del prof. Alleva non hanno però soddisfatto i Democrat e il relatore Fiano in sole 48 ore ha presentato in prima commissione alla camera una proposta di parere al decreto legislativo che entro una settimana cambierà la geografia elettorale del paese. Le proposte del Pd accolgono tutte le obiezioni già presenti nelle «osservazioni» del governo, dove erano contenute le perplessità dei renziani sul lavoro della commissione Alleva. E vanno oltre andando a stravolgerne il disegno in nove circoscrizioni della camera e tre del senato. Nella maggior parte dei casi sono modifiche che comunque sono condivisibili e corrette. I ritocchi maggiori sono stati proposti in Toscana (ben 11 dei 14 collegi uninominali) per accontentare i desiderata dell'ex premier ma anche le Circoscrizioni Abruzzo, Sicilia 2, Sardegna, Campania 2, Lombardia 1, Umbria e Lazio 2 dove ricade il collegio uninominale della Camera di Civitavecchia subiscono diversi cambiamenti.



Proprio il collegio di Civitavecchia era stato assunto come casus belli per il problema del comune di Mazzano Romano, facente parte dell'area metropolitana di Roma ma spostato nel collegio di Viterbo). Le modifiche richieste vanno a ridurne la dimensione, il riporto in soglia (il numero di elettori) viene proposto trasferendo alcuni comuni della provincia di Viterbo (Barbarano Romano, Bassano Romano, Blera, Villa San Giovanni in Tuscia, Vejano, Sutri, Capranica e Oriolo Romano) nel collegio della provincia di appartenenza, e riportando il comune di Mazzano Romano dal collegio uninominale Lazio 01 (Viterbo) al collegio uninominale Lazio 02 (Civitavecchia). I comuni che potrebbero far parte del collegio "ridisegnato" scendono quindi da 29 a 22 e il corpo elettorale passa da 320.620 a 300.000 votanti (Censimento 2011) riportandolo a una dimensione più normale (prima del ridisegno era uno dei collegi con il numero maggiore di elettori nel Lazio).



La colorazione politica rimane abbastanza invariata e continua a vedere (sulla base dei risultati delle politiche 2013) un probabile duello tra centrodestra e Cinque Stelle (in vantaggio) con i Dem (alla luce anche della recente rottura con l'area della sinistra) tagliati fuori dalla corsa. 



Nessuna modifica viene invece richiesta per il collegio plurinominale (parte proporzionale degli eletti) né per i collegi uninominale e plurinominale del Senato  che vedono il territorio del litorale nord accorpato con il viterbese e con l'area di Rieti.



Entrambe le Commissioni di Camera e Senato hanno approvato, a maggioranza, la proposta Fiano. In ogni caso il parere delle commissioni ha solo un valore consultivo, il governo potrebbe non seguirlo nella versione definitiva del decreto delegato che verrà emanato nei primi giorni della prossima settimana.



Le elezioni pol 2018 si avvicinano e si fa sempre più probabile l’ipotesi election day. Le date più papabili per le urne, cioè il 4 o il 18 marzo; in uno di questi due giorni sarà possibile accorpare politiche e regionali in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Molise e Lazio.



I candidati scaldano i motori, i confini della sfida sono praticamente pronti e si sa, chi prima parte, meglio alloggia.