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LADISPOLI - «Risulta grave anche il notevole ritardo con il quale l'amministrazione comunale di Ladispoli sta predisponendo gli interventi per realizzare le barriere che potrebbero evitare danni ed erosione al nostro litorale». A puntare i riflettori sul problema "erosione" è il Partito democratico di Ladispoli dopo gli ultimi episodi che si sono verificati in città a causa delle condizioni meteo marine avverse. A subire le conseguenze dell'avanzata del mare è stata tutta la costa, in particolar modo da Palo laziale a Torre Flavia. Non solo i tratti a disposizione degli stabilimenti balneari, che negli anni hanno dovuto rinunciare a diverse file di ombrelloni, ma anche le spiagge libere nei pressi di via Sanremo a nord, e verso i bungalow tra Palo e Marina di San Nicola. A rischio anche la stessa Torre Flavia dove il passaggio che collega Ladispoli a Campo di Mare rischia di sparire. «Dal 2017 - incalzano i dem - sono disponibili sei milioni stanziati dalla Regione Lazio al tempo della presidenza Zingaretti e finalizzati alla realizzazione di barriere in tutta la parte centrale del litorale di Ladispoli. È urgente che le procedure si concludano e che dal prossimo autunno si dia inizio ai lavori. Il ritardo sta danneggiando l'economia turistica della nostra cittadina». E a esserne consapevole è anche l'amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha ricevuto a palazzo Falcone il vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli. Incontro avvenuto successivamente alla riunione di qualche settimana fa alla Pisana dove sono stati ascoltati i vari sindaci del litorale romano. Due in particolare i nodi da sciogliere. Da un lato c'è la Vas, dall'altra proprio il finanziamento di 6 milioni di euro. Nessuno dei due sarebbe ancora arrivato con il comune ladispolano che sta mettendo fretta alla Regione. «Durante il vertice abbiamo affrontato le due questioni - ha spiegato il delegato alle aree protette, Filippo Moretti - la prima inerente proprio la Vas sperando che gli uffici velocizzino l'iter per sbloccare le ultime richieste. Sarebbe fondamentale affinché poi si possa pensare solamente ad allestire il bando vero e proprio». E poi c'è proprio l'aspetto economico. A causa del rincaro dei costi dei materiali i 6 milioni di euro non sono più sufficienti a realizzare l'opera così come progettata inizialmente (e cioè da Palo a Torre Flavia). «Di milioni - ha proseguito ancora Moretti - ce ne vorrebbero almeno 9». Da qui la richiesta del Comune di «ulteriori 6 ai 6 già deliberati, arrivando a un totale di 12 perché vorremmo anche dar vita a un ripascimento morbido, oltre alle scogliere, e salvaguardare la parte dell'oasi di Torre Flavia in modo più adeguato». Prossimo appuntamento fissato per settembre. «Vedremo cosa accadrà. Nelle scorse settimane la Regione ha aperto un tavolo con tutti i comuni costieri e il nostro è l’unico ad aver in piedi un progetto già avviato. Ci sono buone possibilità ma occorre pazientare». È la tempistica che però allarma gli operatori del settore che rischiano di non assistere ai lavori prima dell’estate 2024.
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