RONCIGLIONE – Protocollata questa mattina l’interrogazione a firma del consigliere M5S Adriano Zuccalà sull’emergenza idrico-sanitaria nel comune di Ronciglione, dove ad aprile scorso è stata certificata la presenza nella rete idrica cittadina di valori di uranio oltre il limite consentito.

«In queste settimane ho avuto modo di confrontarmi con i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle dei comuni viterbesi, seriamente preoccupati per la situazione di emergenza che si è venuta a creare: migliaia di cittadini senza acqua potabile, tariffe alle stelle per coprire costi di potabilizzazione enormi, criticità idriche strutturali che affliggono tutto il territorio da oltre 20 anni».

«La Regione Lazio ha deliberato a giugno scorso un finanziamento di 200mila euro alla società Talete spa, gestore del servizio idrico integrato ATO1, per la realizzazione di opere necessarie all’abbattimento di uranio nelle acque potabili del comune di Ronciglione, presumibilmente con un impianto di osmosi inversa. Un atto dovuto, che risponde però a un approccio emergenziale e parziale rispetto a una problematica strutturale ed estesa che ha certamente bisogno di risposte diverse, in termini di infrastrutture e di costi». «Con l’interrogazione presentata oggi confido emerga la strategia di lungo periodo che la regione Lazio intende attuare per scongiurare il ripetersi dell’emergenza idrica nei comuni della Tuscia. In particolare vorremmo conoscere tempi e fasi del progetto ‘Acqua bene comune’, che annunciava fondi Pnrr per circa 80 milioni di euro per risolvere definitivamente il problema, realizzando una deviazione idrica dell’acquedotto del Peschiera per portare acqua potabile in cinque comuni del viterbese: Civita Castellana, Fabrica di Roma, Carbognano, Caprarola e Ronciglione», dichiara in cpnclusione il consigliere regionale M5S Adriano Zuccalà.