CERVETERI - Non si placano le polemiche sull'accorpamento della Don Milani all'istituto comprensivo Marina di Cerveteri. Mentre il sindaco Elena Gubetti ha annunciato nei giorni scorsi la possibilità di presentare opposizione alla decisione della Pisana, a intervenire sulla vicenda è anche il consigliere Gianluca Paolacci che punta il dito contro l'amministrazione comunale e la dirigenza scolastica. «Visto che il dirigente Agresti è stato sempre appoggiato dalla maggioranza - si chiede Paolacci - come mai non hanno provveduto insieme, data la loro preparazione, a riorganizzare gli istituti scolastici per tempo, evitando che la decisione gli piovesse dall'alto? Il coefficiente di calcolo applicato dal Ministero per il computo delle autonomie scolastiche è non inferiore a 900. La Don Milani raggiunge poco più del 50% di tale coefficiente. Era quindi ovvio l’accorpamento ad altro istituto», prosegue ancora Paolacci che illustra i vari passaggio che prevedono il dimensionamento scolastico. «I criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali ed amministrativi e la loro distribuzione tra le Regioni saranno definiti su base triennale. Questo processo, con eventuali aggiornamenti annuali, sarà gestito attraverso un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Le Regioni - spiega ancora Paolacci - provvedono autonomamente al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno (prorogato al 5 gennaio, per quest’anno), nei limiti del contingente annuale individuato dal decreto. Quindi tale compito compete autonomamente alle Regioni, per cui mi stupisce che la maggioranza come anche il dirigente Agresti si risenta di non aver avuto voce in capitolo. Quando proprio loro hanno mostrato disinteresse per l’opinione altrui, avvalendosi sempre della loro autonomia».

E a proposito di autonomia di scelta il consigliere comunale torna a criticare la decisione del consiglio di istituto e del dirigente scolastico, di spostare le classi dell'infanzia a Borgo San Martino e quelle della primaria a Valcanneto. Il tutto senza ascoltare le proteste dei genitori. «È evidente da tutti i consigli comunali che ci sono stati fino ad oggi, che questa maggioranza non ascolta nessuno, proprio per definizione intrinseca può deliberare su tutto appunto a maggioranza, ed anche qui il potere autonomo dell’amministrazione è giusto. Invece la Regione (secondo loro) fa un atto scellerato. La Regione ha semplicemente applicato la norma, autonomamente come previsto. Mi chiedo - prosegue ancora Paolacci - invece di fare questi spostamenti, oppure oltre questi spostamenti, forse era il caso di riorganizzare gli istituti per raggiungere il valore soglia?». Sul rischio poi che gli alunni possano risentire della perdita di autonomia dell'istituto comprensivo, il consigliere ne è convinto: «Non risentiranno proprio di nulla perché viene contingentato solo l’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali ed amministrativi. Infatti, le procedure di dimensionamento salvaguardano l’autonomia delle istituzioni scolastiche, tutti i plessi scolastici rimarranno attivi nel territorio dove sono collocati, unicamente lasede della dirigenza verrà spostata, per soddisfare i requisiti del quadro normativo nazionale. Per gli alunni non cambierà proprio nulla».

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