SANTA MARINELLA – La leader della lista Coalizione Futuro Clelia Di Liello, interviene in merito alla questione dei canoni demaniali e spiega come in Francia non si discuta della direttiva Bolkestein.

“A Mentone, in Costa Azzurra, un decreto spiagge, nel 2006, ha regolamentato le concessioni – dice la Di Liello – è aumentato significativamente il costo del canone annuale, al quale si aggiunge un prelievo del 3% sul fatturato e la durata massima di 15 anni. Le spiagge private non possono superare il 30% rispetto a quelle pubbliche e gratuite, il cui accesso dev’essere garantito così come i servizi docce e soccorso. Chi vuole servizi aggiuntivi può recarsi nei pochi stabilimenti, che non possono montare strutture definitive e nei mesi di chiusura devono smontare tutto, garantendo l’accesso libero alla spiaggia”. La consigliera fa presente che a Mentone l’80% del litorale è costituito da spiagge libere ma quei tratti dove ci sono gli stabilimenti a fine stagione deve essere tutto smontato ogni anno. Nel dettaglio, i lavori sono tutti a carico dei concessionari, sono investimenti che arrivano fino ai 600 euro, ed il canone arriva fino a 25mila euro che va poi a salire sulle spiagge che sono più grandi. In Costa Azzurra hanno anticipato la direttiva Europea imponendo gare d'appalto per assegnare le concessioni degli stabilimenti balneari perché il loro progetto era di avere un certo rapporto tra spazio pubblico e spazio privato. In Francia ogni comune costiero deve garantire almeno l’80% di spiagge libere e gratuite. Questo è solo uno dei casi, io penso che dobbiamo prendere esempio da questi progetti e cercare di portarli in Italia”.

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