SORIANO NEL CIMINO - Finalmente arrivano risposte e spiegazioni, documentate per filo e per segno.

Il sindaco Roberto Camilli (FdI) ha deciso di rispondere agli attacchi della minoranza, relativi alla questione del cimitero, petizione popolare alla mano. E lo fa non risparmiando, a sua volta, stoccate a chi tale petizione l’ha promossa, dimenticando che, per anni, è stato seduto tra le fila della maggioranza senza muovere un dito sulla faccenda.

«Le informazioni non corrette della minoranza fanno solo confusione e creano incertezza», apre subito il primo cittadino in un post video, pubblicato ieri sull’account ufficiale del Comune cimino. «Si tratta - spiega - di un vecchio modo di fare politica che ritengo fuori luogo, vista la delicatezza della questione. Le critiche della minoranza hanno un fine strumentale, che mirano ad ottenere un consenso spicciolo, piuttosto che ad affrontare con responsabilità questioni importanti». «La nostra amministrazione - ricorda comunque Camilli - è sempre aperta al dialogo e al confronto: siamo qui per ascoltare tutti i cittadini, garantendo che le nostre decisioni sono il frutto di attente analisi. Noi - afferma - siamo qui per servire i cittadini». A questo punto, il sindaco ammette che «la questione cimitero è un problema che il Comune si trova a dover gestire con non poche difficoltà, visto che si protrae da decenni». Ma non era più possibile «essere nelle condizioni di cercare un posto libero nel cimitero, quando dalla documentazione presentata negli uffici comunali risultavano decine di loculi disponibili: non era una situazione più tollerabile, né per l’amministrazione, né per i cittadini”, dice a chiare lettere. «La scelta quasi obbligata - aggiunge - ci si è posta difronte una volta analizzata la questione: adottare un intervento radicale, che partisse dalla ricerca delle cause, fino alla verifica delle procedure, attraverso un certosino lavoro di carteggio. Poi - sottolinea - abbiamo adottato gli atti amministrativi necessari; sempre nel segno della legalità, della correttezza e, soprattutto, del rispetto dei defunti». Per tutto questo «il censimento cimiteriale, oltre ad essere l’unica e obbligata strada da percorrere, si è rivelato uno strumento fondamentale per approfondire la situazione, pianificare i dovuti interventi, ed avviare un percorso nuovo che cosentisse, in futuro, di monitorare e gestire in modo adeguato i nostri cimiteri, garantendo la sicurezza e l’ordine degli stessi, nonché una sana gestione. Sono convinto che solo in questo modo - sottolinea Camilli - possiamo proteggere e preservare, d’ora in avanti, la dignità di questi luoghi. Così come è nostro dovere - aggiunge - garantire alle future generazioni una conduzione efficiente e rispettosa di tutte le norme in vigore. Il censimento cimiteriale è, dunque, un elemento essenziale per mantenere un’elevata qualità della gestione a favore di tutti i cittadini». Il sindaco entra poi nel merito della petizione, snocciolando dati, numeri, regolamenti e leggi. Spiega che le tariffe cimiteriali sono stabilite in base all’analisi dei costi di gestione del cimitero, quali: «sicurezza, gestione e pulizia per garantire un ambiente dignitoso e rispettoso per i defunti e le famiglie». Sottolinea, inoltre, che tali tariffe furono stabilite «nel 2007 dall’allora sindaco Domenico Tarantino» e che, da allora, «sono state aumentate nel 2013 e solo del 13 per cento, sulla base di rivelazioni Istat». E, a tal proposito, arriva la stoccata a Sante Alibrandi «tra i promotori della petizione che, proprio nel 2007, sedeva sui banchi della maggioranza in qualità di assessore». Forse, quindi, «dovremmo chiederci se non fossero alte allora», chiosa il sindaco, garantendo che «resta fermo il mio impegno nel tentare una riduzione di alcuni servizi, ovviamente nel rispetto delle esigenze finanziarie». In ultimo, Camilli esprime rammarico. «Dispiace che su situazioni così delicate, che interessano tutti, la minoranza non abbia dimostrato responsabilità, anzi abbia preferito soffiare sul fuoco, alimentando confusione». Anche perché «in mezzo secolo in cui ha governato, avrebbe povuto risolvere il problema». In ogni caso, «siamo certi di aver fatto un servizio per il paese in termini di legalità, trasparenza e dignità. Tutto il resto è solo dialettica politica, che avrebbe aiutato se si fosse dato un contributo. Ma questa è un’altra storia. Sono certo - conclude - che il Comune continuerà a lavorare per migliorare i servizi offerti dal cimitero, garantendo una gestione rispettosa».

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