Roma, 9 nov. - (Adnkronos) - Nei nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) va incluso lo screening per la diagnosi precoce del tumore del polmone nei forti fumatori, cioè la Tac spirale a basso dosaggio ogni anno. Deve essere aggiunto ai tre programmi di prevenzione secondaria già previsti nelle prestazioni garantite dal Ssn: per la neoplasia mammaria, colon-rettale e della cervice uterina. E la richiesta dellAssociazione italiana di oncologia medica (Aiom), dopo la recente decisione della Conferenza Stato-Regioni di approvare laggiornamento dei Lea. E un provvedimento che attendiamo dal 2017 e che può anche migliorare e potenziare lassistenza sanitaria degli oltre 3,7 milioni di pazienti oncologici che vivono in Italia - sostiene Massimo Di Maio, presidente Aiom nella conferenza stampa finale del 27esimo Congresso nazionale della Società scientifica in corso a Roma -. Però va integrato, prevedendo il programma di screening per il carcinoma polmonare. Nel disegno di legge di bilancio 2026 sono previste risorse per incrementare il numero di partecipanti alla Rete italiana screening polmonare, il Programma Risp. Il progetto, attraverso la tomografia computerizzata a basso dosaggio, intende favorire la diagnosi precoce del carcinoma al polmone. È indicato per le persone considerate a rischio: età 55-75 anni, forti fumatori (consumo medio di 15 sigarette al giorno per più di 25 anni oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni) o ex-forti fumatori (abitudine interrotta da meno di un decennio). Il programma di monitoraggio attraverso la Tac ha dimostrato indubbi benefici - prosegue Di Maio -. E un esame approfondito e, rispetto alla radiografia standard del torace, riduce del 20% la mortalità per carcinoma polmonare. È stato dimostrato che, in 30 anni, può prevenire oltre 36mila decessi. Inoltre, è in grado di ridurre del 5% i costi sanitari indiretti legati alla malattia e del 5,9% le spese per lacquisto di farmaci anti-tumorali. Come raccomandato nelle Linee guida Aiom uno screening annuale, mediante Tac torace, dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di prima scelta per tutti i forti fumatori o ex forti fumatori - prosegue Massimiliano Cani, specializzando in Oncologia medica e PhD student in Translational Oncology presso lAou San Luigi Gonzaga di Orbassano-Università di Torino -. Questo esame annuale non è ancora approvato o rimborsato dal Ssn. Ben venga quindi limplementazione del programma Risp, ma suggeriamo alle Istituzioni di prevedere, in tutti e 21 i Sistemi sanitari locali italiani, lesame periodico per le persone considerate a rischio. Si può così contenere limpatto delle neoplasie polmonari che ogni anno in Italia fanno registrare oltre 44mila nuove diagnosi e più di 35mila decessi. Lo screening per il tumore polmonare risulta efficace, economicamente sostenibile e può portare vantaggi allintero sistema. Il tumore più frequente in Italia è quello della mammella che fa registrare ogni anno 53mila nuove diagnosi. Per la prevenzione della neoplasia già esiste il programma di screening attraverso la mammografia biennale. Si calcola che in Italia in cinque anni sono state salvate 13.660 vite grazie alla diagnosi precoce garantita dagli screening. Merito di questo successo è da ricercare però anche nellinnovazione terapeutica in cui loncologia di precisione gioca un ruolo decisivo - aggiunge Alessandra Fabi, Consigliere nazionale Aiom -. Uno dei passi avanti importanti degli ultimi 20 anni è rappresentato dai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione din terapie inutili. Sono esami fondamentali, infatti, sono stati inseriti nellaggiornamento dei Lea. Vengono utilizzati nel carcinoma mammario ormonoresponsivo per stabilire, dopo lintervento chirurgico, la necessità o meno di ricorrere solo allormonoterapia ed evitare così laggiunta di altre cure più invasive per prevenire la recidiva di malattia. Uno dei test disponibili in Italia ha dimostrato di ridurre del 48% il ricorso alla chemioterapia. A livello nazionale è stato creato nel 2020 un fondo di 20 milioni di euro per lacquisto dei test genomici per 10mila pazienti lanno. Ora queste risorse sono quasi terminate e secondo più recenti studi scientifici le donne che in Italia necessitano dellesame ammontano a 13mila lanno. Il fondo va perciò incrementato di ulteriori 5 milioni per assicurare esami che devono rientrare stabilmente nella pratica clinica. I test genomici sono in grado di migliorare la qualità di vita delle pazienti soprattutto perché limitano luso di farmaci con effetti collaterali importanti, anche a lungo termine. Hanno dimostrato unevidente capacità di orientare in positivo le scelte terapeutiche degli oncologi e di personalizzare i trattamenti anti-tumorali. Al tempo stesso favoriscono la sostenibilità del servizio sanitario nazionale. Siamo pronti a collaborare con il ministero della Salute alla stesura dei nuovi Lea - conclude Di Maio -. Aiom è già responsabile dellaggiornamento delle Linee guida dei diversi tumori, come previsto dal Sistema nazionale Linee guida. Possiamo quindi coinvolgere i gruppi di lavoro e fornire eventuali aggiornamenti alla luce delle ultime innovazioni e raccomandazioni. Auspichiamo infine, da parte di tutte le Istituzioni, unaccelerazione delliter approvativo dei Lea. Il testo deve essere quanto prima approvato dalle Commissioni parlamentari competenti e poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. I Lea dovranno poi essere realmente garantiti sullintero territorio nazionale. Sono 21 i sistemi sanitari locali attualmente attivi in Italia e già sussistono troppe differenze. Può essere questa la giusta occasione per uniformare lassistenza e garantire a tutti i pazienti i medesimi percorsi di cura.