Milano, 26 apr. (Adnkronos) - "Mi sono difeso" è la frase che compare, in gran parte, degli interrogatori dei 13 agenti della polizia penitenziaria del carcere minorile Beccaria finiti dietro le sbarre con le accuse, a vario titolo, di pestaggi e torture nei confronti di alcuni degli ospiti della struttura. Le poche ammissioni nei verbali di interrogatorio davanti al gip di Milano Stefania Donadeo sono parziali e sempre spiegate come 'risposta' a minacce subite. In pochi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, altri hanno spiegato le condizioni di lavoro e gli episodi contestati. "Nel momento in cui mi ha aggredito ho cercato solo di difendermi. lo ricordo che qualcuno di noi due lo ha ammanettato e ricordo che io gliele ho tolte. Lo abbiamo ammanettato con le braccia dietro la schiena perché era incontenibile. Mi ha aggredito talmente tanto di aver avuto dolori alle spalle" fa mettere nero su bianco uno degli arrestati. "Mi dispiace che i detenuti abbiano fatto queste dichiarazioni perché li ho salvati tante volte. Io nego la contestazione dei pestaggi (...). Io sono intervenuto perché dovevo difendere me stesso, perché loro ce l'avevano con me" dice chi sostiene di essere stato accoltellato da uno dei ragazzi. "Non abbiamo mai lasciato i detenuti nudi" conclude davanti al gip. Un altro agente riconosce in parte le accuse. "Ammetto che ho avuto un intervento fisico sul ragazzo e un calo di professionalità" quando trascinandolo in infermeria "ho spinto il detenuto contro il muro e l'ho buttato a terra". Un comportamento, a suo stesso dire, "violento" che ha fatto scattare nell'uomo, soprannominato Mma "come un personaggio dei videogiochi", una richiesta di aiuto. "Io non ho tantissima esperienza di servizio (solo 7 anni) posso dire che la carenza di personale che affligge il Beccaria ci costringe ad accelerare i tempi per sviluppare le nostre professionalità. Dopo soli 9 mesi sono stato investito di incarichi di responsabilità (movimentazione, gestione colleghi, contatto con le autorità), noi siamo formati per la vigilanza. Abbiamo sempre dato disponibilità, anche a Capodanno" confessa ricordando anche un tentativo di evasione sventato nell'ottobre del 2023. "Ho fatto incontri con lo sportello di ascolto al Beccaria e ho capito che avevo bisogno di essere aiutato e l'ho chiesto all'ex comandante Ferone (sospeso, ndr) e congiuntamente con i miei colleghi di essere esonerato dalla mansione di preposto. Ma non è andata così. Ho fatto una richiesta al direttore di essere rimosso da questa responsabilità per il sovraccarico di lavoro" confessa l'agente arrestato.