Roma, 18 dic (Adnkronos) - "La spesa previdenziale italiana è già la più alta del mondo. Nel prossimo decennio sarà ancora più alta. Il Partito Liberaldemocratico non ha dubbi: le risorse devono aumentare sui giovani, sulle famiglie e sul lavoro, non sulle pensioni. E siamo pronti a difendere queste opinioni sempre, non solo quando si parla in astratto". Così il deputato Luigi Marattin, segretario del Partito liberaldemocratico. "Ieri ad esempio se nè parlato in concreto: il governo ha presentato tre norme sacrosante per ridurre di 2 miliardi lanno la spesa previdenziale nel prossimo decennio. Ovviamente ha fatto un errore: quei soldi risparmiati, secondo noi, non devono finire nel calderone della spesa pubblica ma essere vincolati alla riduzione delle tasse per chi lavora e produce", prosegue. "Ma cosa sono queste 3 norme? La prima riguarda il silenzio-assenso della destinazione del TFR alla previdenza complementare per i neo-assunti: una norma che si attendeva da decenni e che, lasciando salva la libertà del giovane di rinunciarvi, rafforza il pilastro della previdenza complementare per il segmento più debole del settore previdenziale: i giovani. La seconda aumenta letà effettiva di pensionamento - dal 2032 in poi, gradualmente da 4 a 6 mesi - per chi va in pensione anticipata. E la terza, la più discussa, depotenzia il riscatto della laurea. Che è un meccanismo con cui i giovani di oggi finanziano, attraverso le loro tasse, il pre-pensionamento di poche decine di migliaia di cinquantenni benestanti", spiega Marattin. (Adnkronos) - "Le persone pensano, infatti, che il riscatto sia un meccanismo di giustizia: verso tutti i contributi e mi ritornano con pensione. Ma in realtà non è così: quello che si versa per riscattare la laurea è solo una piccola parte del costo che le finanze pubbliche sostengono per far pre-pensionare chi, pur contribuendo in piccola parte, ne fa richiesta. E la norma del governo certo non annulla il meccanismo, ma lo depotenzia gradualmente (senza azzerarlo) nel corso del prossimo decennio", aggiunge Marattin. "Ci sono due modi per far politica. Il primo è declamare in astratto dei concetti che suonano bene, come più risorse per i giovani, ma poi - quando si fa sul serio - farsi prendere dal panico di perdere i voti dei pensionandi. Il secondo è quello giusto", conclude Marattin.