Verona, 13 mar. (Adnkronos) - "Grazie alla delega del presidente Orsini alla Blue Economy e allopportunità che il governo ha offerto con la nomina di un Ministro del Mare, in Confindustria abbiamo avviato un percorso sinergico che mira a un nuovo approccio di politica industriale strutturato su tre driver strategici: vettori e flotte, persone e competenze, infrastrutture e portualità. Serve un piano di investimenti per lammodernamento delle flotte, favorire ladozione di tecnologie sostenibili e semplificazioni mirate per rendere la nostra bandiera competitiva, nonché sostenere il sea modal shift, spostando traffico su gomma dalla strada al mare". Così il presidente della Confederazione italiana armatori (Confitarma), Mario Zanetti, intervenendo a Verona, alla quarta edizione di LetExpo, la fiera di riferimento per trasporto, logistica sostenibile e servizi alle imprese promossa da Alis, in collaborazione con Veronafiere. "Occorrono specifiche politiche sulla formazione - sottolinea - per soddisfare la nostra domanda di competenze e professionalità e così incidere sullaumento di occupazione nella blue economy. Inoltre, penso che la riforma della governance portuale sia una grande opportunità per rilanciare il ruolo dellItalia come hub logistico del Mediterraneo, migliorando la competitività e lattrattività dei nostri porti e di conseguenza, del nostro Paese". Il presidente di Confitarma ha aperto il talk Le prospettive per lo shipping e la portualità italiana con uno speech che evidenzia la necessità, per lItalia e lEuropa di adottare un approccio proattivo e integrato per affrontare le sfide del settore marittimo. Solo attraverso una collaborazione stretta tra industria, governo e istituzioni europee - puntualizza Zanetti - possiamo garantire la competitività e la sostenibilità della nostra flotta. Il futuro dello shipping e della portualità italiana dipende dalla nostra capacità di innovare, investire e adattarci ai cambiamenti globali. Un settore composito, quello dello shipping, che crea e porta valore". Un settore importante per leconomia italiana, lo confermano i numeri: Parliamo di un ecosistema che vale quasi 180 miliardi di euro di valore complessivo e rappresenta quasi il 10% del Pil nazionale, oltre 230 mila imprese e più di un milione di occupati, che valgono circa 4 punti percentuali delloccupazione nazionale - enumera Zanetti - Oltre il 60% dellinterscambio commerciale italiano avviene via mare, dimostrando la strategicità del settore marittimo, sottolinea. Zanetti si focalizza anche sulla necessità di semplificare lordinamento marittimo nazionale e intervenire concretamente sulle politiche europee, come Ets e Fuel Eu Maritime, bilanciando sostenibilità e competitività nellottica di affrontare le sfide future ed evitare il flagging out verso registri navali più attrattivi e sostenuti a livello europeo, dice. Poi un passaggio sullo scenario globale: Restrizioni imposte dalla guerra nel Mar Nero, crisi migratorie e conflitti nel Mediterraneo, attacchi Houthi nel Mar Rosso, conflitto Russo-Ucraino, e le recenti barriere commerciali imposte dagli Stati Uniti - ricorda - In questi scenari geopolitici, considerando che il 95% delle navi mercantili mondiali viene costruito ormai da tempo fuori dallEuropa, è urgente un ripensamento delle politiche industriali europee di sostegno alla competitività delle imprese marittime anche dal punto di vista della costruzioni di navi, che includa anche un nuovo Green Deal - avverte - LEuropa e lItalia possono svolgere un ruolo di leadership, favorendo politiche che consentano alle imprese di accompagnare la transizione energetica, ambientale e digitale in maniera efficace, così da sostenere anche la flotta esistente, le sue parole.