Osaka, 26 lug. (Adnkronos) - Ha registrato una partecipazione attenta e numerosa il primo workshop organizzato dallassessorato allAgricoltura della Regione Campania allExpo 2025 di Osaka, nellambito delle giornate dedicate alla Regione presso il Padiglione Italia. Il panel Campania Food For Health ha proposto un confronto articolato sulle politiche regionali di promozione dellagroalimentare di qualità, mettendo in dialogo istituzioni, mondo produttivo e comunità scientifica. A conclusione di questo primo evento, lassessore allAgricoltura Nicola Caputo ha dichiarato: "È stata uniniziativa molto partecipata allinterno del Padiglione della Campania. Abbiamo discusso della nostra Dop Economy e della funzionalità alla salute dei prodotti della nostra Regione. Abbiamo avuto relatori di grande rilievo che hanno evidenziato le proprietà salutistiche di alcune eccellenze, come la mela annurca e lolio campano, ma abbiamo anche rappresentato i grandi passi in avanti che stiamo facendo nel settore zootecnico e in quello dellortofrutta. Tanti prodotti campani fanno bene alla salute e dobbiamo riuscire a trasformare questa caratteristica in un plus per le nostre aziende. Per questo stiamo collegando sempre di più queste peculiarità al territorio, allindicazione geografica, alla nostra Dop Economy. Siamo una regione dalla biodiversità straordinaria, con tante denominazioni di origine e indicazioni geografiche, e stiamo puntando su questa caratterizzazione per dare maggiore identità alle nostre imprese e per garantire sempre più qualità ai consumatori". I lavori si sono aperti con lintervento di Luciano DAponte, responsabile della promozione agroalimentare della Regione Campania, che ha illustrato i risultati delle attività fieristiche condotte in ambito agroalimentare, sottolineando come le denominazioni di origine rappresentino uninfrastruttura economica e culturale per il territorio, oltre che una leva strategica per linternazionalizzazione. Un approfondimento specifico ha riguardato la mozzarella di bufala campana dop, presentata da Rita Liberti come caso emblematico della Dop Economy regionale: con un fatturato al consumo di oltre 530 milioni di euro nel 2024 per 55 milioni di Kg prodotti, è il terzo formaggio italiano per valore e il primo marchio Dop del centro-sud, posizionandosi al quarto posto tra le Dop nazionali dopo parmigiano reggiano, grana padano e prosciutto di Parma. Un risultato ottenuto grazie alla capacità di coniugare identità territoriale, innovazione e sostenibilità. Nel solco di questo approccio, Raffaele Amore ha illustrato il progetto EVOlio, che punta a rafforzare il sistema Campania come marchio ombrello per le piccole denominazioni territoriali, valorizzandone biodiversità e qualità. A seguire, i contributi di Salvatore Ciardiello (Copagri Campania), Carmine Fusco (Cia Campania) e Giovanni Tammaro (Confagricoltura Napoli) hanno evidenziato la necessità di investire in reti organizzative, formazione e modelli innovativi per aumentare la redditività agricola e generare valore lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale, sempre più attento allorigine e alla qualità dei prodotti. La seconda parte del panel ha dato spazio al contributo della comunità scientifica. Il prof. Mauro Minelli, immunologo e docente di nutrizione umana, ha evidenziato come la dieta mediterranea rappresenti oggi una concreta strategia di medicina preventiva, capace di nutrire e sostenere in modo ottimale il microbiota intestinale, considerato una struttura fondamentale per lequilibrio immunologico, metabolico e neurologico dellorganismo. Alla luce delle nuove scienze del microbiota, la Dieta Mediterranea si conferma la più efficace a livello globale, grazie alla sua biodiversità alimentare e al suo apporto equilibrato. Il prof. Ludovico Abenavoli, dellUniversità di Catanzaro, ha presentato in anteprima i risultati di uno studio scientifico che mette in evidenzia prospettive significative per la valorizzazione come alimento funzionale della mela annurca campana. prodotto simbolo della Campania. Il prof. Raffaele Sacchi, dellUniversità Federico II di Napoli, ha invece approfondito il ruolo dellolio extravergine doliva ad alto valore nutraceutico, sottolineando come la valorizzazione dellidentità sensoriale, la tracciabilità e la qualità dei profili fenolici possano rappresentare la chiave per far evolvere la percezione del prodotto da semplice condimento a vero strumento di prevenzione. Infine il dott. Antonio Limone ha infine offerto una riflessione sul ruolo della sicurezza alimentare come elemento chiave per la qualità attraverso il controllo delle filiere. Il panel ha offerto dunque una lettura complessiva del modello campano di valorizzazione agroalimentare, fondato sullintegrazione tra saperi produttivi e ricerca scientifica, con lobiettivo di rafforzare la centralità della Dieta Mediterranea nel dibattito globale su salute, sostenibilità e alimentazione.