Il termalismo a Viterbo non si ferma più. A distanza di poco più di un anno dalla nascita di Tuscia Terme, lo stabilimento e parco termale gestito dalla famiglia Belli e inaugurato, dopo decenni di battaglie legali e richieste autorizzative nel 2024, l’8 agosto scorso la Regione Lazio ha dato il via all’iter per la ricerca di acque minerali e termominerali nell’area dove dovrebbe sorgere un nuovo impianto termale.

La richiesta è venuta dalla società agricola Paliano gestita da Paolo, Anna e Nicola Henrici De Angelis e, il progetto, si chiama “Terme casali del Paliano”.

L’area individuata ha una superficie di 5 ettari e 20 are in località Paliano.

La prima fase dell’iter autorizzatorio, come in tutti gli altri casi in cui sono state fatte analoghe richieste, riguarda, come detto, la ricerca delle fonti termali tali da essere utilizzate per gli usi della potenziale struttura termale degli Henrici De Angelis.

Una volta superato questo step si passerà alla vera e propria fase autorizzatoria con la verifica dei relativi requisiti richiesti dalle normative nazionale ed europea per aprire strutture termali con sfruttamento delle fonti minerarie.

Solo al termine di questo lungo iter, che non è semplice da superare, saranno eventualmente rilasciate le autorizzazioni per la concessione mineraria alla struttura.

La famiglia Henrici De Angelis aveva depositato la richiesta di autorizzazione il mese scorso presso gli uffici regionali per ottenere il preventivo permesso di ricerca e, ora, con il placet della Regione Lazio, si apre la possibilità che Viterbo abbia un’altra struttura termale dopo Salus Terme, Terme dei Papi, Oasi e Tuscia Terme.

Insieme a queste grandi strutture private c’è stata anche la ripartenza del Bagnaccio che, con prezzi più popolari, ha ripreso il via con una forte compagine imprenditoriale: lo stop era stato dovuto alla necessità del risanamento di alcuni manufatti risultati non in regola. Dal punto di vista economico tutto ciò è un segnale positivo di vivacità imprenditoriale per uno dei settori più importanti di Viterbo e provincia che, negli ultimi anni, sta ottenendo un forte interesse da parte di imprenditori del territorio. E, l’origine viterbese di chi ha proposto e ottenuto l’apertura delle nuove strutture termali, è la conferma che quando si uniscono capacità manageriali e risorse locali, i risultati sono importanti. Quello che conta sarà un monitoraggio attento, da parte delle istituzioni, del corretto sfruttamento delle risorse minerarie sotterranee che sono una ricchezza viterbese che, se ben sfruttata, darà benessere e opportunità unici per lo sviluppo turistico locale.