E’ un viterbese di 67 anni l’uomo che ha scritto la lettera anonima alla sindaca Frontini con insulti e minacce. Grazie a un’intuizione investigativa, a lui sono risaliti gli agenti della Digos. L’uomo, incensurato, era un abituale frequentatore dell’area termale del Bagnaccio, deluso per la chiusura dell’area stessa. Nella lettera si manifestava, infatti, il proprio disappunto per la chiusura e per la mancata riapertura dell’area. Una volta individuato dalla polizia, l’uomo ha ammesso di averlo fatto in un “moto d’impeto”, utilizzando il suo pc. Il fatto che nella missiva si parlasse del sito termale, la cui chiusura a dire dell’ignoto aveva impedito al 90% degli utenti di curarsi in modo sostenibile, aveva indirizzato le indagini proprio sui frequentatori dell’area.

Attraverso una serie di indizi lasciati sul web, anche in virtù di precedenti comunicati pubblicati e dai toni simili, l’attenzione della polizia si è concentrata proprio sul 67enne. La procura diretta da Paolo Auriemma ha dunque emesso un decreto di perquisizione domiciliare che è stato eseguito dalla Digos, con il sequestro di alcuni dispositivi informatici. Il 67enne risulta indagato per il reato di “violenza o minaccia a corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti” e la posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria.

Intanto alla sindaca Frontini è giunta la solidarietà di Fidapa Viterbo. La presidente, Giulia Ceso, il Cps e le socie hanno espresso, infatti, “indignazione per questo nuovo atto di inaudita violenza diretto alla sindaca Chiara Frontini nonché socia della nostra sezione . La minaccia - dicono - è di una gravità inaudita nei confronti di una amministratrice impegnata nel suo ruolo con competenza e serietà. Fidapa è un movimento di opinione e non può tacere di fronte a minacce assurde e inaccettabili in una società civile che promuove il rispetto per le persone e le istituzioni che rappresentano”.