Un processo simulato al bullismo, quello andato in scena ieri nell’aula 6 del palazzo di giustizia di Viterbo che ha visto protagonisti gli studenti della scuola secondaria di I grado dell’I.C. “Pio Fedi” di Grotte Santo Stefano. Gli studenti per un giorno si sono calati nei panni di Pubblici ministeri, giudici e avvocati.

«E’ un’iniziativa molto istruttiva e, nel mio ruolo di presidente del Tribunale, il mio compito principale è quello di fare conoscere al meglio come si svolge la seduta di un processo» ha commentato il presidente del Tribunale, Francesco Oddi. Il progetto è nato dalla collaborazione tra Comune di Viterbo, l’ordine degli Avvocati di Viterbo e l’istituto “Pio Fedi”. In un’aula di tribunale gremita oltre i posti a sedere con tanti rimasti in piedi a seguire il processo, erano presenti, anche la sindaca Chiara Frontini, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Viterbo Luigi Sini, l’assessora Katia Scardozzi, i consiglieri comunali Luigi Gioiosi e Francesca Pietrangeli, delegati al contenzioso e alle nuove generazioni, che hanno promosso il progetto pilota sulla giustizia. Con loro la dirigente scolastica Giovanna Diana e le professoresse Dominici e Lalla che hanno curato il progetto per la scuola. In aula anche il vicesindaco Alfonso Antoniozzi ed i consiglieri Melania Perazzini ed Umberto Di Fusco. Il presidente Francesco Oddi ha spiegato agli studenti tutti i dettagli sulla posizione di ogni parte coinvolta nell’udienza e le modalità decisionali, all’unanimità o maggioranza, del collegio. A presiedere il processo simulato è stato il giudice Giacomo Autizi. «E’ una bella sorpresa vedere tutta questa gente qui – ha detto la sindaca di Viterbo Chiara Frontini - Quello di oggi è un progetto cui l’amministrazione comunale tiene in modo particolare perché è di educazione alla legalità, alla cittadinanza attiva. Abbiamo varato il consiglio comunale dei ragazzi per fare conoscere il funzionamento del Comune e fare vivere direttamente ai bambini il processo decisionale. E’ stato deciso di mettere una piccola posta che il consiglio dei ragazzi sceglie come spenderli. Questo progetto sul sistema giustizia è parte di questo processo di educazione vissuta anche in stretta sinergia con le scuole viterbesi». La dirigente scolastica del “Pio Fedi” Giovanna Diana ha voluto ringraziare «tutti quelli che ci hanno permesso di realizzare questo progetto. E’ stata una sfida lunga ormai quasi un anno quando iniziammo a parlarne con l’assessore Scardozzi per questo progetto pilota. Voglio sottolineare la serietà con cui questi piccoli cittadini hanno dato piena consapevolezza: hanno capito quanto sia importante il concetto di legalità e, per noi, difficile farlo passare. Anche per noi insegnanti è la prima opportunità del genere. Questa è la scuola che vogliamo». Nell’aula 6 del tribunale di Viterbo erano presenti anche rappresentanti di tutte le forze dell’ordine e molti esponenti del mondo della giustizia locale ma, soprattutto, decine di studenti che sono stati coinvolti attivamente per una giornata interamente dedicata alla legalità.