LADISPOLI - «Hanno effettuato delle truffe utilizzando i miei documenti smarriti. Non auguro a nessuno di vivere ciò che ho subito io». Lo sfogo è di Piero, ladispolano, improvvisamente a contatto con tribunali e avvocati per la prima volta. È stato un periodo delicato per il residente, per via di alcuni problemi di salute e per la prematura scomparsa del papà durante la pandemia. «La morte di mio padre mi ha traumatizzato non poco – afferma – tant’è che andavo in giro dimenticando le cose ovunque. Ho smarrito il mio zainetto più di una volta e, oltre al cellulare, qualcuno si è impossessato dei miei documenti, delle fotocopie per l’esattezza, con i quali ha messo a segno delle truffe a terze persone con delle carte prepagate. Il primo raggiro legato all’acquisto di un lavasciuga a Teramo ad una persona, ora invece a Roma».

Così inizia il calvario per Piero, chiamato dal tribunale e costretto a rivolgersi ad un avvocato per dimostrare di non essere lui a mettere a segno piani diabolici on line. «Mi ritrovo in un vortice di ingiustizie solo perché i documenti sono finiti in mani sbagliate, costretto magari ad accettare la messa alla prova dei lavori socialmente utili per chiudere la vicenda ed evitarmi il processo. Vedremo quello che stabilirà il giudice. La mia vita è cambiata dal fatto di mio papà e spero di non pagare per la mia sbadataggine e perché qualcuno ha rubato la mia identità».

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