CIVITAVECCHIA – I rapporti tra Tosini e Lozza non avrebbero favorito l’imprenditore proprietario di diverse discariche, tra cui quella di Roccasecca a Civitavecchia.

Questo avrebbero dichiarato i due diretti interessati, durante le dichiarazioni spontanee rese in tribunale a Roma, durante il processo che li vede imputati per corruzione, concussione e turbativa.

Non solo. Flaminia Tosini avrebbe tirato in ballo l’amministrazione regionale. «Le decisioni che venivano prese, in merito alle autorizzazioni per le discariche nel Lazio, erano condivise con l’allora amministrazione guidata da Nicola Zingaretti», avrebbe detto la ex dirigente della Regione Lazio a capo del settore rifiuti.

I due, come si ricorderà, sono stati arrestati il 16 marzo 2020 al termine di un’indagine che ha fatto ipotizzare come, grazie a preziose regalie, gioielli, vacanze e benefit elargiti da Lozza a Tosini, l’imprenditore sarebbe stato agevolato nelle autorizzazioni per la realizzazione di nuove discariche, proprio come quelle di Monte Carnevale a Roma, o per ampliare quelle giá autorizzate, come a Roccasecca.

Sul punto Lozza, oltre a presentare al tribunale una memoria, ha ripercorso gli aspetti personali della vicenda, confermando «un’amicizia» con la Tosini, «nata per esigenze di confronto, su esigenze date da questo lavoro difficile». Un’«amicizia affettuosa», avrebbe detto, ma che non avrebbe prodotto benefici per le aziende. «A Roccasecca (dove la Mad, società di Lozza, aveva una discarica)un ampliamento da un milione di metri cubi non è stato autorizzato - avrebbe rimarcato Lozza - causando così perdite di profitto per milioni di euro».

«Sembra - ha raccontato invece Flaminia Tosini in merito alle importanti scelte fatte in materia di smaltimento rifiuti nel Lazio - che ero soltanto io a decidere, come se fossi il genio del male. Ma insieme a me c’era anche il presidente della Regione Lazio, il vice presidente, l’assessore alla Sanitá, ma anche uffici ministeriali».

Le intercettazioni telefoniche e ambientali, nel corso delle indagini, come si ricorderà, avrebbero accertato che tra i due c’era un rapporto sentimentale che secondo la Procura avrebbe permesso all’imprenditore di ottenere autorizzazioni e favori per milioni di euro. «C’è questa amicizia che non ho mai negato, ma che non mi ha mai condizionata», avrebbe confermato la Tosini. «Un’amicizia - ha aggiunto la ex dirigente - che nasce dall’esigenza di confrontarsi con qualcuno che sentivo dalla mia parte ma che non mi ha mai influenzata».

©RIPRODUZIONE RISERVATA