S. MARINELLA - I gruppi consiliari di minoranza, Lista Civica Fiorelli sindaco, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi moderati e  coodinamento Lega Salvini Premier, criticano l’amministrazione Tidei che ha dato il via la delibera al mutuo per il progetto su Torre Chiaruccia.

«Ogni giorno a S. Marinella va in onda “C’era una volta la maggioranza” che vede protagonista il sindaco Tidei nel ruolo dell’amministratore lungimirante affiancato da una sparuta ed incerta maggioranza, scontrarsi con una opposizione che fa il suo mestiere nei modi che la legge consente, anche con l’assenza dall’aula per non legittimare una delibera relativa ad un mutuo vertiginoso di 700.000 euro, ad un tasso del 4,46 che finirà per gravare per 30 anni sulle generazioni future. Oggetto del mutuo è l’acquisizione del sito di Torre Chiaruccia dove realizzare un nuovo museo Guglielmo Marconi, costo previsto 6.500.000,00, di scarsa utilità pratica ma per il quale, grazie alla sonda Rover della Nasa che ha trasportato una targa intitolata “Science Park Marconi”, siamo già famosi su Marte: i Marziani ce ne renderanno merito, ma la cittadinanza no». «Contrari a questo folle investimento - affermano le opposizioni - veniamo denigrati con insulti ed ironia di bassa levatura, siamo qualificati come “ignoranti” da colui che sa elogiare la genialità di Marconi, ma al tempo stesso i suoi modi, a noi santamarinellesi, proprio non ci appartengono. Dunque, saremmo “sciacalli” avidi del gettone di presenza, quando lui, ormai quasi ottantenne, si ostina a rimanere abbarbicato alla poltrona per bramosia di potere, consapevole che se molla la presa rischia di essere tagliato fuori dalla politica per sempre. Noi vogliamo una città grande, evoluta dal punto di vista tecnico e culturale, gestita con oculata programmazione e con scelte mirate, con attenzione al territorio ed alle esigenze degli abitanti. Soprattutto siamo per il prestigio, quello che si costruisce con il rispetto e l’adeguatezza delle scelte, con l’efficienza dei mezzi e la proporzionalità delle risorse impiegate, concetti sconosciuti a chi ci governa ma non ci sa amministrare, vogliamo dire basta alla propaganda politica, ai proclami nonché allo sperpero del denaro pubblico, specie se fatto in nome di investimenti gravosi per la collettività in cui il rapporto tra costi e benefici è inesistente». «Il sindaco può stare sereno che noi non ci dimetteremo - concludono - dovrebbe ”fare mea culpa” e rassegnare le sue dimissioni, nel frattempo continueremo a valutare ogni atto, ogni delibera, ogni impegno di spesa, a tutela della cittadinanza tutta che ha diritto di sapere come viene impiegato ogni singolo centesimo delle risorse comunali»

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