SANTA MARINELLA – Ha deciso di attendere le carte richieste alla Procura, prima di partecipare ad interviste pubbliche: ieri era atteso alla trasmissione Newsroom ma, su consiglio della famiglia, alla fine ha deciso di non partecipare.

Il sindaco di Santa Marinella vuole infatti attendere il 12 ottobre, quando è prevista l’udienza preliminare dove verranno chiamati in causa tutti gli attori coinvolti nell’inchiesta sulla presunta corruzione, inchiesta principe dalla quale ha poi avuto origine la bufera con l’epilogo della diffusione di video hot che vedono coinvolto il sindaco con una o forse due donne.

Ma il sindaco Tidei ha comunque deciso di rilasciare al nostro giornale alcune dichiarazioni.

«E’ stato messo alla gogna un sindaco che ha coraggiosamente denunciato il malaffare e la corruzione – esordisce Tidei – hanno trovato il modo di mettere il mostro in prima pagina, colui che ha fatto il suo dovere. Invece di esternare dei meriti ad un esponente dell’amministrazione pubblica che si batte contro corrotti e corruttori, - aggiunge Tidei - vengo citato da un solo giornale nazionale per una questione personale che nulla ha a che vedere con i fatti corruttivi che ho portato all’attenzione della Procura della Repubblica di Civitavecchia”.

Si parla sindaco, di due video in cui lei è coinvolto in prima persona.

“E’ sbagliato – risponde Tidei – c’è un solo video che mi riguarda, inserito nelle 4mila ore di intercettazioni che, guarda caso, è stato estrapolato e consegnato a Roberto Angeletti. Un solo filmato dove una persona perbene viene messa alla gogna perché qualcuno ha guardato dal buco della serratura e poi ha diffuso queste intercettazioni. Un solo video, di cui io mi assumo le mie responsabilità, dove ci sono immagini che non c’entrano nulla con l’inchiesta che io ho fatto aprire. E’ chiaro questo? Il 12 ottobre verrà chiesto il rinvio a giudizio di corrotti e corruttori, ma non c’entra nulla con quello che qualcuno ha visto dal buco della serratura. Però la stampa nazionale si è divertita a mettere al pubblico ludibrio una vicenda personale, devo dire che è stato un solo giornale scandalistico che ha amplificato i fatti, per il resto la parte seria della stampa nazionale ha preso le mie difese, anche la politica si è schierata. Alcuni deputati del centro destra, dico del centro destra, hanno presentato alcune interrogazioni per denunciare l’uso improprio delle intercettazioni e per chiedere perché, una questione personale, sia stata inserita negli atti richiesti da un indagato. Quell’indagato a cui io ho fatto una denuncia per revenge porn, mentre l’altra denuncia è stata presentata per un sequestro di documenti che non erano stati resi pubblici, alla sede milanese del giornale La Verità. Comunque, ne vedremo delle belle in seguito, però ci vuole calma”.

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