MONTALTO DI CASTRO – Aveva sparato colpi di pistola contro un connazionale durante una lite avvenuta questa estate nel bosco di Montalto di Castro. Un tunisino è stato bloccato nei giorni scorsi dalla Polizia di Terni e arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

I poliziotti sono intervenuti nella tarda mattinata dello scorso 22 febbraio, con il personale della Polizia di Stato di Terni che ha arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentato omicidio, il 31enne tunisino, irregolare sul territorio nazionale.

Le Volanti sono intervenute nel centro cittadino per una rissa segnalata fra persone di lingua araba, tra le quali era presente il nordafricano arrestato, protagonista la scorsa estate.

Come si ricorderà, una sera di luglio, un tunisino si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Tarquinia con una ferita da arma da fuoco all’addome. Le successive indagini, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Viterbo e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Tarquinia e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, hanno consentito di ricostruire l’intera vicenda.

Quella sera la vittima si trovava presso il bosco di Montalto di Castro insieme ad alcuni suoi connazionali. Nel corso di una violenta lite, scaturita nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti, l’uomo venne raggiunto da un colpo di pistola, riuscendo comunque a fuggire e a raggiungere il nosocomio della città etrusca.

L’attività investigativa si è conclusa con l’emissione da parte del giudice per le indagini preliminari di Civitavecchia della misura cautelare per tentato omicidio e porto illegale di armi da sparo nei confronti dello straniero che, senza fissa dimora, si è reso subito irreperibile fino ad essere fermato la settimana scorsa a Terni.

L’operazione è stata eseguita nel rispetto dei diritti della persona indagata e della presunzione di innocenza.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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