TARQUINIA - Lo strano scherzo del destino. Per l’ennesima volta la città di Tarquinia diventa oggetto di discussione in ambito cinematografico.

Impossibile non ricordare il caso scoppiato con Johnny Depp e Martin Scorsese, dopo il diniego del sindaco Giulivi a girare alcune scene in città per il ritardo nella presentazione della domanda da parte della produzione. Un rifiuto in nome del rispetto delle regole, poi prontamente revocato. E un polverone che finì per scomodare anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.

Stavolta a parlare della città di Tarquinia è il noto attore Alessandro Gassmann. Niente misunderstanding su riprese in atto, però. Stavolta in ballo ci sono questioni ambientali. Il noto attore con un post social su X ha infatti tirato in ballo il taglio dei pini al Lido.

Il noto attore, da tempo è molto attivo sul fronte ambientalista, manifestando spiccata sensibilità per le tematiche ecologiche e legate alla crescita sostenibile.

La visione di viale Mediterraneo trasformato in deserto con oltre sessanta pini tagliati di netto, come dimostrano le tante fotografie che girano sui social, lo avrebbe particolarmente colpito.

“Vogliamo mandare un saluto ed un commento sull’abbattimento dei pini marittimi al sindaco di Tarquinia @sandro–giulivi? – scrive Gassmann - Hanno rasato al suolo tutto. I pini marittimi possono danneggiare il manto stradale se non vengono attuate le dovute contromosse che non consistono nell’abbattimento di alberi sani e bellissimi. A questo punto caro sindaco buona estate a lei e ai suoi concittadini, mi raccomando portate l’ombrello perché di ombra non ce n’è più”, ironizza Gassman.

L’attore romano, che ben conosce il litorale di Tarquinia e Civitavecchia, ha scelto di aprire un dibattito anche tra i suoi lettori su quello che a Tarquinia sta diventando un vero e proprio terreno di scontro tra favorevoli e contrari.

La scelta del sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi al momento appare impopolare, anche se forse in futuro, con nuovi alberi (forse lecci o platani) più compatibili anche con l’assetto urbano, il paesaggio potrà risultare anche migliore, più pulito e ordinato e con costi di gestione certamente minori per l’amministrazione comunale.

L’assenza tuttavia di una adeguata comunicazione con la cittadinanza, rispetto anche alle caratteristiche del nuovo progetto che si sta realizzando, sta sicuramente contribuendo a generare sgomento e indignazione per una scelta che oggi sembra “togliere”, considerato anche il parere negativo della Soprintendenza che ha deciso di rivolgersi alla Procura della Repubblica, ma che, forse, in futuro potrebbe “restituire” nuova e più sostenibile dignità al luogo.

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