ROMA – Ergastolo, con due anni e mezzo di isolamento diurno. È questa la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Giovanni Musarò nei confronti di Claudio Campiti, accusato di essere il killer della strage di Fidene, avvenuta a Roma l’11 dicembre 2022, in un gazebo di via Monte Gilberto dove era in corso un’assemblea di proprietari di immobili del consorzio “Valle Verde” in provincia di Rieti. Il sostituto procuratore ha anche avanzato richiesta di condanna a quattro anni ed un mese per il presidente del tiro a segno e due anni per l’addetto all’armeria. Al poligono, secondo la ricostruzione degli inquirenti, Campiti avrebbe noleggiato la pistola con la quale uccise le quattro donne durante la riunione: tra queste anche la commercialista civitavecchiese Nicoletta Golisano, oltre a Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Fabiana De Angelis. «Siamo soddisfatti delle richieste – ha sottolineato l’avvocato Luca Marconi, legale della famiglia Golisano, costituitasi parte civile al processo – e della puntualità della ricostruzione svolta, in fatto e diritto. Nella parte finale della requisitoria il sostituto procuratore ha contestato la perizia di parte», con la difesa che propendeva per l’incapacità di intendere e di volere di Campiti. Richiesta di perizia respinta nel corso della precedente udienza, con il pubblico ministero Giovanni Musarò che aveva presentato come testimoni quattro medici del carcere di Regina Coeli che avevo avuto in cura Claudio Campiti sin dal momento del suo arresto.

Lunedì è prevista la discussione delle parti civili, il 16 gennaio si procede con i responsabili civili e le difese, mentre il 28 gennaio chiuderanno le difese e si andrà a sentenza.