LADISPOLI – Le mareggiate tornano a far danni sulla costa. Non si salvano diverse spiagge libere mentre alcuni stabilimenti ieri e anche lunedì hanno dovuto far fronte alla furia delle onde entrate in cabine e verande. Nuovo allarme sul tratto centrale di via Regina Elena in particolare al Molto e al Roma. Non va meglio a nord. «Le onde le abbiamo avute dentro le cabine – ammette Marco Lazzeri, titolare de Il Tritone – si sono divelte le pedane e le staccionate. Un film visto e rivisto. Già negli ultimi anni ho dovuto rinunciare a file di ombrelloni». Soffre anche la limitrofa palude di Torre Flavia. È un’oasi preziosa ma la sua sopravvivenza è a rischio per l’eventuale contaminazione tra acqua salata e dolce. Servono al più presto interventi in protezione della costa che però tardano ad arrivare. I volontari continuano a presidiare il monumento naturale dove a farne le spese potrebbe essere l’avifauna migratoria. Arenili pubblici spariti sempre a nord e anche a sud, in via Marina di Palo dove in passato le correnti marine scoperchiarono la necropoli sotto la sabbia con i resti degli antichi romani e dei loro animali finiti in spiaggia o in mare. Uno scenario che potrebbe anche ripetersi. Il rischio poi è che le stradine che conducono rispettivamente nelle frazioni di Marina San Nicola e Campo di Mare possano definitivamente sparire. Danni registrati anche a Marina di Cerveteri. «Alla fine abbiamo smontato tutta la spiaggia – allarga le braccia Gianluca Vannoli, titolare della struttura Ezio alla Torretta –, non ci sono altre parole da dire: la nostra stagione finisce qui». Sos in via Navigatori Etruschi anche da Renzi, Six beach e Ocean Surf. Mentre per Ladispoli sono stati stanziati oltre 6 milioni di euro per la realizzazione delle scogliere, Cerveteri a quanto pare non è nei radar della Regione. Tornando ai finanziamenti della Pisana c’è da dire che la vicenda ladispolana è comunque ingarbugliata perché il via libera non è stato ancora dato per l’inizio dei lavori e gli anni passano con l’erosione che avanza in modo implacabile provocando danni all’economia e al turismo.

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