Droga ordinata dal carcere di Velletri e pagata dai parenti dei detenuti tramite carte prepagate: 33 le ordinanze di misura cautelare eseguite dai carabinieri, anche nel capoluogo di Tuscia.

Secondo quanto ricostruito, la droga, sia cocaina che hashish, veniva nascosta in pacchi destinati ai detenuti, inviati tramite spedizionieri e, una volta all’interno della struttura, ceduta anche a terzi.

Gli ordini, come anticipato, venivano pagati con ricariche su carte prepagate da parte di figli, mogli, fidanzate, fratelli, nonni, zii e amici dei detenuti. Contestati diversi episodi di spaccio che sarebbero avvuti all’interno del carcere ai Castelli, fra gennaio e giugno dello scorso anno.

La sostanza stupefacente, per entrare in carcere, veniva nascosta negli affettati confezionati sottovuoto e beni di prima necessità, all’interno di pacchi destinati ai detenuti, come shampoo o bagnoschiuma. Pacchi inviati tramite familiari o amici dei detenuti per una compravendita che ha permesso di generare un flusso di denaro da 80mila euro in sei mesi.

L’operazione è scattata all’alba di oggi su delega della Procura di Velletri: gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Roma, Viterbo, Frosinone, Rieti, Latina e Chieti.

Si tratta, come anticipato all’inizio, di 33 persone, per lo più di italiane, tra cui cinque donne. Di questi, undici sono destinatari di custodia cautelare in carcere e ventidue in regime di detenzione domiciliare.

Sono accusati, a vario titolo, di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, estorsione e accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

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