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CERVETERI - «Che fine ha fatto il piano di pubblica utilità?». È Luigino Bucchi, consigliere comunale di minoranza, a chiedere lumi sul progetto dei Puc che già da tempo avrebbe dovuto consentire ai destinatari del reddito di cittadinanza di potersi mettere al servizio della collettività. Dalla vigilanza agli ingressi degli istituti scolastici, alla pulizia dei parchi pubblici e delle spiagge ma anche altri tipi di interventi di manutenzione in città. Diverse erano le mansioni per i cittadini in base all’atto che proponeva l’avvio delle procedure per l'utilizzo su base volontaria dei percettori dell’assegno d'inclusione, ex reddito di cittadinanza. «Qui a Cerveteri abbiamo circa 630 destinatari del bonus – svela il capogruppo di Fratelli d’Italia - e alcune di queste persone sarebbero ben liete di rendersi partecipi per dare vita ai famosi progetti di utilità collettiva previsti dalla legge. L’obiettivo ha una duplice valenza, in primis quella di dare una risposta ad una necessità di utilità collettiva e in secondo luogo di apprendimento, conoscenze, competenze e abilità nello svolgimento di attività che potrebbero aumentare il livello occupazionale dei percettori di assegno di inclusione. I Puc sono già attivi con successo in molti comuni italiani». Presidio davanti alle scuole per garantire una maggiore sicuezza, raccolta dei rifiuti abbandonati lungo le strade o comunque in luoghi non autorizzati, bonifica delle erbe infestanti dai marciapiedi, squadra di pronto intervento per eseguire piccoli interventi di manutenzione ordinaria, pulizia dei giardini. «Perché – prosegue Bucchi - nonostante la mozione in discussione sia stata approvata all'unanimità nel consiglio comunale del 26 settembre 2024, in virtù di un accesso agli atti a distanza di oltre 5 mesi nulla risulterebbe essere stato fatto? La città di Cerveteri è troppo pulita e il personale disponibile basta e avanza? La maggioranza deve svegliarsi».
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