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CERVETERI – È un grido d’aiuto quello che arriva da I Terzi, frazione a sud del territorio comunale, dove da giorni i residenti stanno vivendo una situazione di forte disagio che coinvolge più ambiti: strade dissestate, discariche abusive e soprattutto la mancanza d’acqua potabile, un problema diventato ormai insostenibile. Negli ultimi giorni, una ventina di famiglie si sono riunite nella piazza del borgo per manifestare il proprio malcontento. Un gesto simbolico ma significativo, che punta i riflettori su una condizione che, da emergenziale, è ormai diventata cronica. I rubinetti sono a secco, le cisterne vuote, e le famiglie – tra cui anziani e persone con disabilità – sono costrette ad arrangiarsi con taniche, bottiglie e soluzioni di fortuna. Al centro della questione c’è la gestione del servizio idrico, che in questa frazione non è affidata al gestore idrico Acea Ato 2, ma all’Arsial – l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio. Secondo i residenti, né Arsial né il Comune di Cerveteri sarebbero riusciti finora a garantire un approvvigionamento regolare e sicuro, lasciando il territorio in una condizione di abbandono. A farsi portavoce della protesta è stato il consigliere comunale Nicolò Accardo, esponente di Noi Moderati, che ha lanciato un appello pubblico alle istituzioni regionali: «Parliamo di una situazione assurda e insostenibile. Regione Lazio e Arsial devono intervenire subito: ci sono persone che non possono accedere a un diritto fondamentale come l’acqua. È impensabile che nel 2025 si verifichino ancora situazioni simili. Mi muoverò personalmente – ha dichiarato – affinché l’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, si faccia carico della questione e trovi una soluzione definitiva, visto che la competenza è in capo alla Regione». Ma il problema idrico non è l’unico. A peggiorare la vita quotidiana dei residenti de I Terzi è anche lo stato pessimo della strada. Il tratto è da tempo caratterizzato da buche, avvallamenti, curve pericolose e asfalto sdrucciolevole, una combinazione che mette quotidianamente a rischio l’incolumità di chi vi transita. La situazione è aggravata da una vegetazione troppo fitta ai bordi della carreggiata, che in alcuni punti ostruisce la visuale rendendo ancora più pericoloso il tragitto, soprattutto in orari notturni o in condizioni di scarsa visibilità. Un’altra piaga cronica che affligge la zona è la presenza, lungo la strada e nelle aree adiacenti di discariche abusive a cielo aperto. Sacchi di immondizia, materassi, vecchi elettrodomestici e rifiuti di ogni genere vengono abbandonati sistematicamente ai bordi della strada. Più volte bonificate nel corso degli anni, queste aree degradate si ricreano puntualmente con allarmante frequenza. «È una situazione inaccettabile – denunciano i residenti – ci appelliamo sia al senso civico delle persone, che evidentemente manca, sia soprattutto al Comune, che deve attivarsi con più decisione per rimuovere queste mini-discariche e installare telecamere nei punti più colpiti». Il malcontento è palpabile: l’acqua che non arriva, le strade dissestate,l’immondizia che si accumula; un mix esplosivo che contribuisce a rendere difficile la vita dei residenti.
Nel frattempo, le famiglie de I Terzi continuano a organizzarsi con sistemi alternativi per affrontare l’emergenza idrica, ma la pazienza è agli sgoccioli. L’auspicio è che la mobilitazione locale e l’intervento delle forze politiche possano portare a una risposta seria e definitiva, che restituisca decoro, sicurezza e servizi essenziali.
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