CIVITAVECCHIA – Usb in sit-in davanti alla sede della Asl Roma 4 di via Terme di Traiano per alzare l’attenzione sul tema, tristemente attuale, della sicurezza sul lavoro e chiedere maggiori controlli e pene più severe. Nel 2022 sono state oltre 1090 le morti per lavoro, un bilancio drammatico che grida vendetta e attenzione.

Sul posto un presidio di lavoratori, Roberto Bonomi dell’Usb Civitavecchia e Francesco Tuccino, Responsabile nazionale sicurezza di Usb, che ha parlato della proposta di Legge presentata insieme a Rete Iside per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro.

Come ha spiegato Bonomi dopo l’incidente mortale del «povero Alberto Motta ci siamo chiesti cosa potessimo fare di concreto per Civitavecchia e il territorio. Quello della sicurezza del lavoro è un tema che ha molte sfaccettature, paghiamo la ricattabilità lavoratori che non riescono a denunciare gli incidenti e questo è un fatto molto grave. Qualsiasi iniziativa sul tema deve avere al suo centro un lavoro ispettivo efficace», lavoro impossibile visto il sempre minor numero di ispettori del lavoro che le Asl, a livello nazionale, riescono a mettere in campo. I problemi sono molteplici, forse una scarsa attrattività del lavoro, soprattutto se comparato al privato, sta di fatto che la problematica è reale. Meno controlli stanno a significare una maggiore rilassatezza da parte del datore di lavoro.

«Anche in questa Asl – continua Bonomo – il numero di ispettori Asl è insufficiente, sono solo 4 per il distretto 1. Il numero di ispezioni che viene fatto, nonostante tutto l’impegno della Asl, non riesce a soddisfare le esigenze del territorio. Parliamo di aziende che magari vengono ispezionate una volta ogni dieci anni e questo non è sufficiente. I 4 ispettori non sono sufficienti, soprattutto considerando le specificità locali (centrale e porto, ndr)». In tal senso il dialogo con la Asl è propositivo e positivo e i vertici dell’azienda hanno incontrato in mattinata i rappresentanti sindacati per analizzare insieme il problema, figlio di una cronica carenza di personale. All’incontro erano presenti il direttore generale Cristina Matranga, il direttore sanitario Simona Ursino e il direttore amministrativo Roberto Di Cicco.  

Tuccino ha ribadito che, con la proposta di legge, non si vuole perseguire un approccio punitivo ma semplicemente adottarne uno pratico. «Se oggi si verifica un infortunio grave – ha detto – o mortale non esiste un reato specifico che dice che chi non ha messo in atto misure preventive è responsabile di omicidio su lavoro e le pene sono molto lievi. Fino a quando non si andrà a creare un contesto per facilitare la messa in atto di misure preventive serve una sorta di deterrenza, il datore lavoro deve sapere che se si verifica un evento (malattia o morte) ci sono pene molto severe. Ecco perché noi abbiamo presentato questa proposta di legge già nella scorsa legislatura e stiamo raccogliendo firme per ripresentarla».

I sindacalisti hanno sottolineato la necessità di aumentare il numero di controlli e che siano, soprattutto, mirati e sul campo. L’Usb ha fornito delle analisi dei rischi sul lavoro nei porti a livello nazionale e sta lavorando per prepararne una specifica per lo scalo di Civitavecchia. 

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