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LADISPOLI – Il sindaco Alessandro Grando prepara l’affondo contro la giunta cerveterana. Parole durissime quelle del primo cittadini nei confronti del progetto di recente approvazione relativo alle strutture ricettive in località Stallonara, a due passi dalla palude di Torre Flavia, area naturalistica. Un atto già contestato aspramente dalle associazioni che hanno a cuore le sorti dell’ambiente. Ora però si scalda la classe politica. «Questa iniziativa – sferra l’attacco Grando – a nostro avviso mette in serio pericolo la preziosa oasi. Siamo contrati al progetto votato dal comune di Cerveteri, così come ero contrario al progetto del distributore di benzina sempre a ridosso della palude. Ma con tante aree che ci sono a Cerveteri, proprio al confine con la riserva naturale?». A questo punto non sono da escludere azioni formali da parte di Palazzo Falcone. «Inviterei l’amministrazione cerveterana – ribadisce il sindaco Grando - a fare molta attenzione e a pensarci bene prima di proseguire con questo iter urbanistico. Non ha usato il buon senso. Potremmo non restare immobili». Il glamping ospiterebbe prefabbricati, spazi per camper e tende, 82 bungalow con capienza di oltre 300 persone, 70 piazzole di sosta camper con circa 280 unità ma anche due piscine. Di progetti sulla costa relativi alle strutture ricettive ne sta portando avanti anche lo stesso comune ladispolano ma a dire di Grando «sono parecchio distanti dalla riserva naturale». Non tarda ad arrivare la presa di posizione della collega etrusca. ««È massima l’attenzione per la tutela della palude – risponde Elena Gubetti - e lo abbiamo dimostrato con fatti concreti, procedendo alla demolizione, a spese del proprietario, di un eco-mostro in cemento armato. Così come abbiamo restituito ai cittadini e ai bagnanti quell’area che prima veniva abusivamente utilizzata come un parcheggio selvaggio di auto». Poi la controaccusa. «Non possiamo dire – aggiunge - che la stessa attenzione ci sia a Ladispoli, dove sorge, proprio all’interno della zona protetta, un’area campeggio che ancora oggi preclude ai cittadini la fruizione dell’area naturalistica. La distanza dell’eventuale campeggio che potrebbe essere realizzato, qualora ricevesse tutte le autorizzazioni necessarie dagli enti sovracomunali, è la medesima di quelli che ci sono oggi al confine con la palude. L’amministrazione Grando è pronta a colare 400mila metri cubi di cemento ad uso residenziale proprio a ridosso dell’area».
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