CERVETERI - La strada è colabrodo, i cantieri di restyling non partono ancora e gli automobilisti sono costretti a slalom tra le discariche a cielo aperto che raggiungono la carreggiata. E poi ci sono le immancabili buche, ormai delle proprie e vere voragini, e i limiti di velocità “ballerini” imposti da Città Metropolitana a 30 e 50 chilometri orari, a seconda dei tratti, scelta motivata dalla mancanza di fondi per poter procedere ad una completa riqualificazione di questa preziosa arteria di collegamento tra Cerveteri e Bracciano e le altre località del lago. La zona è sempre buia e anche le ambulanze faticano non poco per raggiungere l’ospedale Padre Pio. In alcuni punti si viaggia a passo d’uomo. Sono evidenti anche degli squarci che mettono a rischio la sicurezza dei tanti pendolari che ogni giorno utilizzano la strada per spostarsi per lavoro. L’altro grande nodo irrisolto sulla Settevene è proprio quello del degrado. Gli incivili, specialmente di notte, continuano a scaricare di tutto a bordo della carreggiata arrivando a Cerveteri con i rispettivi furgoni. Oltre ai rifiuti, anche calcinacci, materassi vecchi, mobili e giocattoli rotti. «Non si riesce proprio a capire – critica Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani Cerveteri-Ladispoli – è inutile mettere limiti di velocità assurdi, servono investimenti, rifacimento, illuminazione e messa in sicurezza dei tratti più disastrati. È una situazione a dir poco anomala per non parlare dei rifiuti abbandonati. Però bisogna intervenire anche per le ambulanze dirette all’ospedale di Bracciano». La Giunta comunale non si fa sentire, l’opposizione aveva chiesto dei chiarimenti in estate con una mozione di Luigino Bucchi, consigliere comunale di Fdi. Cerveteri ha circa 500 chilometri di strade tra quelle comunali e provinciali e pendolari e automobilisti quotidianamente segnalano aree degradate. Da via Settevene Palo a via Settevene Palo Nuova. È un altro tratto pieno di insidie, specie davanti allo stadio Galli, fino alla nuova rotatoria verso via Chirieletti. Si attende che vengano demoliti i pini che con le radici hanno sfondato la pavimentazione. In ritardo anche i lavori per le due nuove rotonde, una delle quali attesa da tutti, e cioè quella all’imbocco con l’autostrada Roma-Civitavecchia.

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