CIVITAVECCHIA – Civitavecchia ha ospitato sabato scorso i partecipanti al laboratorio "Segni di speranza” promosso nell’ambito del Joint Diploma in Ecologia Integrale, corso interdisciplinare organizzato da sei atenei pontifici romani. Oltre cinquanta studenti, provenienti da ben 32 Paesi, hanno trascorso una giornata in città partecipando al laboratorio “Far fiorire la Laudato Si’ nella complessità delle sfide per una giusta transizione ecologica nella Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia” organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro; giornata che ha visto anche l’emozionante visita al Giardino dei Giusti degli Orti solidali curato dalla comunità di Sant’Egidio.
Un momento di confronto e di dialogo intenso e ricco di spunti interessanti, un modo per mettersi dialogare insieme offrendo ognuno il proprio punto di vista, parlando da tante regioni del mondo di giustizia, solidarietà, conversione ecologica e del cuore.

«Vi porgo il benvenuto in questa bellissima città di mare in un territorio che, purtroppo, ha tanti debiti rispetto all'impegno per la custodia del creato» ha detto il vescovo Gianrico Ruzza accogliendo i corsisiti nella Sala Giovanni Paolo II della Cattedrale.

Nel saluto iniziale, il presule ha affrontato i diversi problemi «in una città ad altissimo tasso di inquinamento»: le due centrali, di cui una a carbone di prossima dismissione, il traffico croceristico e quello degli idrocarburi nel porto, soprattutto «la mancanza di sensibilità a questo argomento».

Rivolgendosi ai giovani e ai numerosi sacerdoti e religiose, studenti degli atenei romani, il presule ha definito il cammino della Laudato Si’ come “identitario” per la Chiesa, che «ci invita a prendere coscienza di un cambiamento di cultura» ed è «motivo di preghiera e di conversione».

Il laboratorio è proseguito con alcune testimonianze che hanno approfondito la questione della transizione ecologica giusta e delle sfide che la diocesi vive sul proprio territorio tra inquinamento, salute e lavoro e nuove opportunità di sviluppo sostenibile ed energia rinnovabile.

Il diacono Fabrizio Giannini, responsabile per la Pastorale del mare, ha illustrato le grandi difficoltà della “gente di mare”: marittimi e pescatori che già vivono situazioni molto dure e ingiuste, che rischiano di “subire” la transizione come un peggioramento delle loro già precarie condizioni lavorative.

Rachele Bernini, educatrice di comunità del Progetto Policoro, ha parlato della ciclo-staffetta ecologica “CustodiAmo il Creato” organizzata dalle due diocesi di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina nell’ambito del Mese del creato come iniziativa di animazione territoriale.

Dopo una visita esterna alle due centrali termoelettriche di Torrevaldaliga, accompagnato da Antonella Litta dell’ ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente, il gruppo di è poi trasferito nel “Giardino dei Giusti” realizzato dalla Comunità di Sant'Egidio Civitavecchia ODV nel parco di Villa Albani: Antonella Maucioni e Massimo Magnano hanno raccontato il recupero dell’area verde, abbandonata da diversi anni, grazie al lavoro fatto dagli “amici più fragili” ospiti delle dieci residenze protette della comunità a Civitavecchia.

Ultima tappa è stata l’azienda agricola La Tenuta del Gattopuzzo dove gli studenti hanno potuto visitare un esempio di agricoltura biologica in orti urbani e apprezzarne i prodotti durante il pranzo.