SANTA MARINELLA - Una sentita ed emozionante cerimonia di commemorazione si è svolta ieri mattina presso il cimitero comunale, dove è deposta la tomba del Carabiniere Andrea Moneta, ucciso dalla banda della “Uno Bianca”, a Bologna il 4 gennaio del 1991. Presenti, il sindaco Pietro Tidei, la sorella di Andrea Moneta, Alessandra, le alte cariche dell’Arma dei Carabinieri, il gen. Marco Pecci, il Ten. Colonnello Stefano Tosi, il Cap. Mattia Bologna. Tra gli intervenuti, oltre alle autorità militari, i consiglieri Alessio Manuelli e Alessio Rosa, delegato al cimitero, Don Salvatore Rizzo e le associazioni di volontariato. Il sindaco Pietro Tidei ha ricordato con evidente commozione il militare, che anni prima prestò servizio al Comando Stazione di Santa Severa ed oggi riposa nel cimitero della città. “Saluto i familiari del giovane carabiniere, le Autorità Militari presenti, i consiglieri e tutti gli intervenuti - ha detto il Sindaco- siamo qui a ricordare il giovane Andrea Moneta, medaglia d’oro al Valor Civile, che trentadue anni fa è stato brutalmente assassinato, durante il servizio con altri due colleghi, dai criminali della cosiddetta Uno Bianca. Noi abbiamo il dovere di onorare il suo sacrificio- ha aggiunto Tidei - lui è vivo nei nostri ricordi ed è per questo che nel giorno della sua nascita, abbiamo voluto dedicargli questa giornata, che diverrà una ricorrenza ufficiale per la nostra città”. 103 crimini, 24 omicidi e 102 feriti, questo il terribile resoconto dell'attività criminosa compiuta seminando terrore in tutta l'Emilia Romagna tra il 19 giugno del 1987 e il 24 maggio del 1994. Sette anni in cui la regione fu messa a ferro e fuoco da parte di questa banda che si muoveva a bordo di una delle macchine più vendute e utilizzate all'epoca, la Uno Bianca della Fiat, per questo più difficile da identificare. Il ventunenne carabiniere era arrivato a Bologna in giorno prima del conflitto armato e gli chiesero di cambiare il turno. Mentre era in un giro di perlustrazione con due colleghi Otello Stefanini e Mauro Mitilini, venne affrontato dai fratelli Savi che lo uccisero con diversi colpi di mitraglietta. Da allora Andrea Moneta riposa nel cimitero di Santa Marinella, nella cappella di famiglia.
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