Da “Pendolaria”, il report approfondito di Legambiente sul trasporto ferroviario regionale, la Tuscia appare in forte affanno ma ci sono progetti per il futuro. Si deve partire dalla realtà: la linea ferroviaria Roma Nord- Viterbo è stata inserita dal dossier di Legambiente tra le tratte peggiori d’Italia insieme alla Roma-Lido; le ex linee Cirumvesuviane; la Catania-Caltagirone-Gela; la Milano-Mortara; la ferrovia Jonica; la Genova-Acqui-Asti; la Ravenna-Bologna; la Bari-Trani-Barletta; la Torino-Pinerolo-Torre Pellice e la Grosseto-Siena.

Si ricorderà il progetto di rilancio globale della Roma Nord-Viterbo del Giubileo del 2000 in cui la tratta doveva essere resa a doppio senso in funzione della rete metropolitana di Roma. E’ stata ammodernata solo la tratta che serve l’ingresso nella capitale per 12,5 chilometri di servizio urbano che sono percorribili in 22 minuti mentre i restanti 89,4 chilometri hanno 155 minuti di percorrenza con tratto principalmente a monobinario. Ergo: servono due ore e 35 minuti per percorrere il tratto extraurbano che prevede 35 fermate. Questi i numeri di “Pendolaria”.

“Per entrambe le linee sono previsti investimenti per trasformarle in vere e proprie linee metropolitane, per 481 milioni di euro, finanziati tramite i fondi del Pnrr”: così il report che, in altre parole, vede nella trasformazione in linee metropolitane delle Roma Nord-Viterbo e della Roma-Lido l’unica possibilità di inversione di tendenza. I problemi sono quelli noti: tempi di attesa in banchina dei mezzi lunghi, poche corse, sovraffollamento dei mezzi.

“Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord ha evidenziato - specifica ancora Pendolaria - come nel 2023 siano state oltre 7mila le corse soppresse, ma i problemi riguardano anche le biglietterie, chiuse in molte stazioni o solo parzialmente a disposizione degli utenti, le barriere architettoniche e il divieto di portare a bordo le biciclette”.

Dato emblematico è anche l’assenza dei servizi igienici a porta Fiorentina. Alle Regioni è attribuita la competenza e responsabilità di definire il Contratto di servizio con i gestori e, il Lazio, nel 2022 ha investito appena lo 0,04% del bilancio regionale investito servizio ferroviario interno, dato peggiore solo a Piemonte, Sardegna Molise, Puglia e Calabria.

Senza dovere analizzare i dati del report di Legambiente è lampante che, nella Tuscia, è solo Orte ad avere rilevanza come stazione avendo ottenuto da poco anche l’alta velocità ma anche per il servizio che offre ai pendolari che lavorano a Roma.

I tempi di percorrenza sono al di sotto dei 45 minuti. Legambiente, nel commentare i dati e le prospettive emerse dall’elaborazione dei dati di Pendolaria, inserisce la tratta ferroviaria Roma Nord-Viterbo tra le 50 linee da convertire in tratte metropolitane: solo così, ad esempio, i tempi medi di attesa potrebbero passare dai 30 minuti circa ai 4/8 minuti nelle ore di punta e di 15 minuti nelle altre ore del servizio. E’ evidente che il numero di passeggeri, l’importanza della destinazione di arrivo, le motivazioni degli spostamenti e i grandi eventi sono fondamentali per investimenti pubblico-privati e per l’ammodernamento della rete.

L’alto numero di pendolari viterbesi che vanno a Roma per lavoro ed eventi come il prossimo Giubileo 2025 possono essere leve economiche per convertire, dopo il fallimento del 2000, la Roma Nord-Viterbo in linea metropolitana e rendere efficiente e funzionale una linea che è ora, purtroppo, tra le peggiori d’Italia.