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TOLFA – “La più bella serata tolfetana”: è uno dei tanti commenti entusiasti apparsi sui social all’indomani della Rocca in Cantina 2025, evento simbolo del Rione Rocca che quest’anno ha segnato un importante passo in avanti, trasformandosi in una manifestazione di respiro internazionale. La squadra biancorossa anno dopo anno alza il livello organizzativo, diventando sempre più apprezzata e sostenuta dai suoi compaesani. Tanto il tifo dei tolfetani, come tanti gli sponsor che ogni anno decidono di entrare in collaborazione con fiducia al rione Rocca.


Visitatori provenienti da Norvegia, Inghilterra e Nuova Zelanda hanno affiancato il pubblico locale e i tanti turisti italiani, attratti da un’esperienza autentica fatta di storia, buon cibo, cultura e comunità. La crescita del rione bianco-rosso è ormai evidente, non solo nella qualità dell’offerta, ma soprattutto nella capacità di coinvolgere le generazioni, unire tradizione e innovazione, valorizzare il territorio e raccontare con fierezza l’anima di Tolfa.
Il tutto, attraverso un itinerario che si snoda nei vicoli più suggestivi del rione, con degustazioni, mostre, musica dal vivo e artigianato locale. Grande l’emozione della presidente del Rione Rocca, Veronica Vannicola, che ha voluto ricordare con parole sentite Giovanni Padroni, figura storica del rione e della comunità tolfetana, scomparso recentemente. “È stata la prima Rocca in Cantina senza Giovanni – ha dichiarato –. La sua assenza si è fatta sentire ogni giorno. Per questo abbiamo deciso, con il consenso della moglie Ellen, di intitolargli il nostro tour culturale, d’ora in poi chiamato ‘Tour Giovanni Padroni’, per onorare il suo amore per il rione e il suo impegno instancabile”.
Fondamentale, come ogni anno, la collaborazione con il Museo Civico di Tolfa, grazie al direttore Giordano Iacomelli, e la disponibilità del parroco Don Martin e di Mauro Cascianelli, che hanno reso possibile – in occasione dell’anno giubilare – l’apertura straordinaria di tutte le chiese del rione. Un’occasione unica per scoprire il patrimonio spirituale e architettonico spesso nascosto della cittadina. Tra le novità del 2025, l’ampliamento del percorso: via Costa Alta, Piazza Bartoli e il suggestivo “Palazzaccio” – l’antico edificio comunale – sono stati inseriti nell’itinerario, offrendo nuovi scorci e ospitando eventi come la mostra personale di pittura di Lucia Gari, artista locale.
Ad arricchire l’atmosfera, le botteghe e i banchi degli artigiani con ricami, uncinetto, tombolo, lavorazioni in legno e metallo, pietre dure e il tradizionale “capagno tolfetano”, a testimonianza del sapere tramandato nel tempo.
Sul fronte musicale, grande entusiasmo per il concerto della band “GRA”, che ha portato sul palco un omaggio alla canzone d’autore italiana da Venditti a Ultimo, emozionando tutte le generazioni. Applauditissimo anche il duo “Il Primo Modo” con Agnese Morra e Valerio Agostini, due giovani artisti tolfetani che hanno saputo fondere soul, pop e sperimentazione in uno spettacolo intimo, ricco di personalità. Dietro le quinte, una vera macchina organizzativa fatta di volontari, professionisti e amici del rione, come Italo Ciambella, Aldo Borghini, Zi Checco, Antonio Sestili, Franco Fochetti, Carlo Mazzalupi, Egidio Virgili, Stefano Belloni, Alessandro Orfini e Sebastian Chato.
La logistica è stata affidata alla neo-mamma Simona Sestili, affiancata da decine di collaboratori, tra cui i rioni amici, la Banda “G. Verdi” e la Polizia Locale. La manifestazion e è stata realizzata con il patrocinio del Comune di Tolfa, della Pro Loco, dell’Università Agraria e del circuito Tolfa Cittaslow, che valorizza le realtà locali attente alla qualità della vita e alla sostenibilità. E mentre cala il sipario su un’edizione da record, lo sguardo si sposta ora al prossimo, attesissimo appuntamento: il 35° Torneo dei Butteri Rionale, previsto per il 27 luglio, e il 55° Torneo dei Butteri Regionale del 15 agosto, che vedrà sfidarsi i rioni di Tolfa con squadre provenienti da tutta la regione Lazio. Il Rione Rocca è già in allenamento. La passione non si ferma mai. E neanche l’orgoglio tolfetano.
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